Visualizzazione post con etichetta ascolto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ascolto. Mostra tutti i post

mercoledì 30 luglio 2025

Il coraggio di essere consapevoli

Alcuni periodi della nostra vita sono più sfidanti di altri e ci mettono a dura prova. Siamo più permeabili al mondo esterno e prestare attenzione alla propria interiorità diviene faticoso. 
La confusione del mondo appanna il sentire, lo travolge e l'umore oscura il vissuto. Il nostro sguardo, filtrato da pensieri, preoccupazioni e notizie, perde oggettività e luce.

In questi periodi è più semplice cercare la distrazione piuttosto che percepire il malessere del corpo e immergersi nella profondità di noi stessi. D'altra parte abbiamo imparato molto bene a schermarci, a potenziare l'indifferenza a scapito dell'ascolto.

Non sono immune da questa tensione verso la distrazione, ma ne sono consapevole. E consapevolmente cerco di raddrizzare il tiro e volgere il movimento all'interno accogliendo i giusti tempi di maturazione per poterlo fare. Ad aiutarmi la meditazione giornaliera e la scrittura.

"Il Coraggio di essere consapevoli" è nato da questa pratica di accettazione e di scelta consapevole e si è trasformato in un viaggio interiore dalle mille sfumature e potenzialità. 

"La magia della scrittura ha accompagnato il viaggio del mio cuore ferito 
e l'ha guarito insegnandomi che i sogni sono importanti 
tanto quanto il coraggio del sognatore di immaginarne la realizzazione"





mercoledì 21 febbraio 2018

SMETTI DI PENSARE E LASCIATI ANDARE

Smetti di pensare e lasciati andare. 
Smetti di preoccuparti e vivi.
Non limitarti a pensare di vivere.
Vivi con la disponibilità d'animo
all'ascolto e alla manifestazione.
Vivi con creatività.
Abbandonati, 
scorri,
segui il flusso.
Lascia che sia.
Con amore.





lunedì 15 gennaio 2018

IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI AL FESTIVAL DELL'ORIENTE DI MILANO

VENERDI' 2 FEBBRAIO 2017

sarò a Milano 

al FESTIVAL DELL'ORIENTE

Alle ore 15,00 - SALA 1 - ho il piacere di presentare una cara amica scrittrice,
che parlerà della sua esperienza con BABA BEDI
con particolare attenzione all'espressione di sè
attraverso la scrittura e l'immaginazione.

Alle ore 16,00 - SALA 1 - sarà Paola ad introdurmi.
Ho scelto di parlare della mia esperienza
in movimento dal "CORAGGIO DI ASCOLTARSI" al "RITMO DEL CORPO"
come via verso la consapevolezza
grazie all'ascolto, all'osservazione e all'apertura di cuore nel vivere la quotidianità.

Per il programma completo delle conferenze



giovedì 14 dicembre 2017

OSSERVO O ASCOLTO?

Ci sono momenti in cui l'osservazione della realtà cattura tutta la nostra attenzione stimolando in noi l'emersione di emozioni, ricordi, immagini. La curiosità dirige l'energia all'esterno e il corpo e le percezioni la riportano all'interno. Non possiamo essere ubiquitari e, quindi, ci tocca scegliere una direzione per poterla approfondire. Se restiamo proiettati all'esterno rischiamo di incrementare il flusso emotivo e la conseguente confusione che una mancata elaborazione dello stesso può determinare. Il ritorno all'ascolto, di primo acchito, ci può apparire bloccante, soprattutto quando ci pone di fronte a troppe informazioni tutte insieme ed è difficile scandagliarle per arrivare a comprenderne la fonte, che è sempre di natura interiore sebbene la realtà abbia risuonato con essa tanto da travolgerci. Riuscire a fare silenzio e rimanere aperti nella tempesta è l'approccio migliore: lascare o cazzare le vele della nostra barchetta in un mare in burrasca non serve, dobbiamo aspettare che il vento emotivo si calmi per incanalarne l'energia in modo costruttivo. Disidentificarsi con le emozioni è il primo passo e per farlo è importante lasciare il ruolo di attore protagonista, sedersi in platea, respirare e guardare alle cose cambiando prospettiva. Non bisogna avere fretta e quando meno ce l’aspettiamo un’immagine o un’intuizione prenderà forma e ci svelerà una direzione da seguire. Il rischio maggiore, a questo punto, è analizzare razionalmente quanto accade filtrandone l’energia e bloccandone  la manifestazione spontanea. In questo processo siamo gli artisti delle conclusioni affrettate, dei giudizi emanati e dell’astrazione concettuale: l’esserne consapevoli ci evita di salire sul primo freccia rossa che passa e finire nella stazione sbagliata, ma che ci piacerebbe di più. Sì, perché, ahimè, capita spesso e volentieri di finire esattamente nei sobborghi periferici e malfamati che avremmo voluto evitare. Paure e debolezze si trovano a loro agio nel fango del nostro dimenticatoio ed è proprio lì che ci tocca riscoprirle. Un bel viaggio arzigogolato, quello all’interno di noi stessi, tanto che ci sembra di macinare km di salite ripidissime e discese vertiginose senza aver mosso neanche un passo, o almeno così ci sembra.




mercoledì 13 settembre 2017

CHI SEI?

Un cuore grande in una gabbia toracica troppo stretta. 
Un cuore luminoso e forte in un recinto. 
Un cuore ribelle a cui piace espandersi oltre la palizzata per esplorare l'universo.
Un cuore che ama osservare, ascoltare, comprendere, crescere.
Un cuore fragile di fronte agli spigoli della realtà.
Un cuore ferito, a volte adombrato, a volte invincibile.
Un cuore umano.
Un cuore di luce.
Il mio cuore.



Sacred Caves. 1932

martedì 12 settembre 2017

LASCIAR CHE LE COSE SIANO

Lasciar che le cose siano
senza cercare di trattenerle, controllarle, dirigerle.
Lasciar che le persone siano
con le loro paure, debolezze, emozioni.
Con consapevolezza.
Rispetto.
Osservazione.
Ascolto.
Accettazione.
Libertà.



Guardian of the Chalice. Mongolia. 1937




mercoledì 7 giugno 2017

MONOLOGARE

Una realtà in cui tutti hanno molto da dire, ma pochi sono disposti ad ascoltare, produce una serie interminabile di monologhi fini a se stessi. 
L'ascolto presuppone, infatti, apertura e predisposizione ad accogliere nuove prospettive d'osservazione. Un ascolto attento ed empatico ripone in chi lo pratica i semi dell'autoanalisi  oltre ad offrire la possibilità di uno scambio.
Il monologo o "autoincensamento" dispensa al contrario pillole di saggezza o "giudizi incondizionati" indipendentemente dal fatto che vi sia qualcuno ad ascoltare (la presenza di un orecchio non implica ascolto).  
Monologhi e inconsapevolezza sono frutto della chiusura dove nulla entra e nulla esce. Assisto al monologo altrui e indispettito da tanto parlare seguo il flusso emotivo e dico la mia, rivendicando a spada tratta il mio spazio nel mondo. 
Gente strana noi umani dalle lingue autoinstallanti.

Vignetta di Massino Cavezzali



venerdì 21 novembre 2014

FELICEMENTE ILLUSI DI ESSERE

Estratto da "Arrendersi al corpo" di Alexander Lowen:

"Le illusioni sono difese dall'Io contro la realtà e, se possono risparmiare a qualcuno la sofferenza di una realtà spaventosa, tuttavia ci rendono prigionieri dell'irreale. La salute emotiva è la capacità di accettare la realtà e di non sottrarsi ad essa. La nostra realtà di base è il nostro corpo. Il nostro sé  non è un'immagine prodotta dal nostro cervello, ma un organismo reale, vivo e pulsante. Per conoscere noi stessi dobbiamo sentire il nostro corpo. La perdita della sensibilità in una parte del corpo è la perdita di una parte del sé. La consapevolezza del sé, il primo passo nel processo terapeutico di scoperta del sé, è la percezione del corpo, l'intero corpo dalla testa ai piedi. Molti individui perdono la percezione del corpo sotto stress, si dissociano dal corpo per sfuggire alla realtà: questa è una reazione di tipo schizofrenico e costituisce un grave disturbo emotivo. Ma quasi tutti nella nostra cultura si dissociano da qualche parte del loro corpo. Alcuni non hanno percezione della propria schiena. Ciò è vero particolarmente per quegli individui che possono essere descritti come privi di spina dorsale. Altri mancano di sensibilità nelle viscere. Questi individui manifesteranno una mancanza di coraggio. Ogni parte del corpo contribuisce al nostro senso del sé, se siamo in contatto con essa. E possiamo avere questo contatto solo se è viva e mobile. Quando ogni parte del corpo è carica e vibrante, ci sentiamo vivi in modo vibrante e felici. Ma perché ciò accada dobbiamo arrenderci al corpo e ai suoi sentimenti."



Condivido profondamente questa riflessione di Lowen. Ne "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI" insisto moltissimo sulla consapevolezza corporea come base per un lavoro di auto conoscenza. In questi anni di lavoro con i gruppi mi sono resa conto di quanto poco si sia in contatto con il proprio corpo. Uno dei primi esercizi che propongo nel libro - Meditazione e radicamento -, che, a prima vista può sembrare banale, ha evidenziato questa carenza in moltissime persone.