mercoledì 18 agosto 2021

STIAMO UCCIDENDO LA MADRE

Stiamo uccidendo la Madre.
Lo facciamo quotidianamente scegliendo di non rispettarla
e fomentando l'illusione di poterne fare a meno.
Immersi in un delirio di onnipotenza
rinneghiamo la nostra origine.
Stiamo uccidendo la Madre.
Dalla sofferenza della Terra e delle donne che la abitano
si eleva lancinante un grido di dolore muto.



Foto di Suliman Sallehi da Pexels

martedì 10 agosto 2021

IL BUCATO DEI CERVELLI

Ultimamente frequento poco i social e lo faccio solo per mantenere un contatto con amici a cui tengo: mi fa piacere leggerli e seguirli. Purtroppo, mi rendo conto che il prezzo da pagare per questa possibilità è sempre più alto: post triti e ritriti, una marea di giudizi e di fake news annegano ciò che mi interessa e ogni volta ho la percezione di essere travolta dall'onda anomala della manipolazione mediatica.
Oggi ripensando a questa sensazione ho visto un'immagine: un'infinità di cervelli, freschi di bucato, stesi ad asciugare: mollicci, slavati, informi e incolori. Il vento emotivo li asciuga e li disidrata trasformandoli in fogli assottigliati e trasparenti. Le sinapsi e i dendriti arrugginiti disegnano mandala improbabili sulla loro superficie. Li osservo sventolare avanti e indietro fissati da un paio di mollette per bucato al filo del conformismo. 
Sorrido a questa immagine, cerco il mio cervello, corro a riprenderlo, lo scuoto per bene in modo che riprenda forma e funzionalità e lo rimetto in sede.
Anche per oggi l'abbiamo scampata.



Foto di Anna Shvets da Pexels






giovedì 5 agosto 2021

LA CONFUSIONE

 Difficile non essere confusi in questo periodo. 
Si legge di tutto e il contrario di tutto. 
Le parole si incrociano, si scontrano, si annullano.
La mente è un'accozzaglia di pensieri, dubbi, perplessità.
Ricerco il silenzio e un respiro che ossigeni polmoni e cervello.
La stanchezza sopravviene improvvisa a imporre una sosta,
una deviazione, una caverna.
Tra tanti colori mi è di conforto il buio della notte.
Le nuvole oscurano le stelle
e amplificano la pace dello stare.
Nessun rumore, nessuna distrazione: il silenzio.
Nella solitudine mi osservo.
Fatico a riconoscermi.
Chi sono? Dove sto andando?
Lascio andare orpelli e maschere:
il loro peso mi è insopportabile.
Accolgo il vuoto delle mille possibilità,
senza paura.
Resto in ascolto.




Foto di Francesco Ungaro da Pexels