Bromberg offre, a questo proposito, un interessante spunto di riflessione nel suo volume "Clinica del trauma e della dissociazione. Standing in the Spaces" (pag. 232-233):
"Il termine decisione comporta un controllo personale; un controllo autosufficiente sulla realtà oggettiva e sulle diverse opzioni, che garantisce la possibilità di scegliere quella "giusta". Il termine scelta comunica un difficile processo in cui si guadagna qualcosa di valore solo al costo di qualcos'altro. Comporta la capacità di riconoscere che la propria padronanza della situazione non è perfetta e che il conflitto è una parte dolorosa, ma tollerabile dell'essere umano".
Nella nostra vita siamo più propensi a prendere decisioni o ad attuare scelte consapevoli?