mercoledì 7 giugno 2017

MONOLOGARE

Una realtà in cui tutti hanno molto da dire, ma pochi sono disposti ad ascoltare, produce una serie interminabile di monologhi fini a se stessi. 
L'ascolto presuppone, infatti, apertura e predisposizione ad accogliere nuove prospettive d'osservazione. Un ascolto attento ed empatico ripone in chi lo pratica i semi dell'autoanalisi  oltre ad offrire la possibilità di uno scambio.
Il monologo o "autoincensamento" dispensa al contrario pillole di saggezza o "giudizi incondizionati" indipendentemente dal fatto che vi sia qualcuno ad ascoltare (la presenza di un orecchio non implica ascolto).  
Monologhi e inconsapevolezza sono frutto della chiusura dove nulla entra e nulla esce. Assisto al monologo altrui e indispettito da tanto parlare seguo il flusso emotivo e dico la mia, rivendicando a spada tratta il mio spazio nel mondo. 
Gente strana noi umani dalle lingue autoinstallanti.

Vignetta di Massino Cavezzali



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