venerdì 28 gennaio 2022

NON SERVE CAPIRE TUTTO

Trovo difficile accogliere quanto mi accade senza cercare spiegazioni.
E mi capita spesso di passare ore a rimuginare sugli eventi tentando di svelarne il significato:
soprattutto quando la quotidianità è particolarmente sfidante.
 Questo lavorio cervellotico mi richiede un sacco di energie e ne sono consapevole,
ma ho la testa dura e mi ci sono voluti anni per comprendere che:

NON SERVE CAPIRE TUTTO.
😜

Foto di Skyler Ewing da Pexels

mercoledì 26 gennaio 2022

VI SIETE MAI OSSERVATI?

 Osservarsi in qualità di spettatori del film della nostra vita può riservare molteplici spunti di riflessione. 
Essere oggettivi non è semplice e lo dimostrano le scenette umoristiche di cui siamo protagonisti quando ci inalberiamo come rinoceronti pronti a caricare, quando diciamo Sì ma vorremmo dire No, quando ci trasformiamo in eroi greci di fronte ai contrattempi della quotidianità o quando esausti sprizziamo saette di 220 a caso. Se ci ascoltiamo parlare, poi, possiamo fare incetta di chicche memorabili: il numero di maschere che indossiamo a seconda dell'interlocutore e delle situazioni è degno delle migliori sfilate carnevalesche.
Visualizzate il vostro corpo come punto origine di tanti fili colorati che raggiungono e si legano al corpo di chi è in relazione con voi: ogni movimento determina un allungamento, un accorciamento, un taglio, un nodo nei fili. Di rimando i fili possono allungarsi, accorciarsi e ingarbugliarsi con il movimento altrui. E' un bel modo di riconoscere le proprie responsabilità e rendersi conto del fatto che non siamo isolati, ma parte di una rete le cui maglie cambiano continuamente anche grazie alla nostra presenza, attiva o passiva che sia.
 Un sano senso dell'umorismo è alla base di un'osservazione oggettiva. Il piedistallo su cui spesso ci accomodiamo per giudicare gli altri è fatto di argilla. Riconoscere le proprie contraddizioni, incoerenze e fragilità è il primo passo verso la consapevolezza. Assumersene la responsabilità, il secondo. 





domenica 23 gennaio 2022

SPAZIARE CON LO SGUARDO

 Mi piace moltissimo spaziare con lo sguardo. Quando ho la possibilità di ammirare panorami che non segnano confini, ma aprono possibilità di esplorazione. Adoro la visione allargata offerta da uno sguardo che si pone al di sopra delle cose. Il cambio di prospettiva è una grande ricchezza. E questa consapevolezza diviene ancora più preziosa se adottata nella quotidianità.
Il focalizzarsi sui particolari, o sui problemi, come spesso accade, limita la visione del quadro d'insieme e lo riduce alla dimensione della nostra soggettività. 



Panoramica Zegna - Biella

domenica 16 gennaio 2022

I SEMI ABBANDONATI

 Procedendo con l'esplorazione della propria interiorità, può capitare di imbattersi in semi abbandonati lungo il percorso, sogni nel cassetto accantonati, idee riposte e lasciate a sedimentare.
Passato lo stupore iniziale generato dall'incontro, ci rivolgiamo ai semi abbandonati con lo sguardo rinnovato dalle maturate esperienze. La nostra visione si è arricchita di orizzonti allora sconosciuti e la consapevolezza che nulla accade per caso smuove l'interesse verso il punto in cui le nostre orme si sono interrotte per riscoprirne il messaggio.
Spesso il viaggio si è fermato perché ci mancava un'adeguata preparazione e la deviazione è stata necessaria a renderci pronti a proseguirlo.
Come le tessere di un puzzle: si inizia dai bordi per poi completare le parti più complesse a spirale, cominciando dalla cornice per poi seguirne i contorni verso il centro. Non è raro trovare parti del puzzle che possiamo completare senza seguire l'ordine a spirale in quanto possiamo intuirne facilmente il disegno finale. Ritroveremo queste parti nel proseguo del lavoro e le riprenderemo per collocarle al loro posto per completare il puzzle.
Così funzionano le nostre esperienze: le accumuliamo e le mettiamo da parte proprio come i semi abbandonati che tornano a far capolino nella nostra vita quando siamo pronti a riutilizzarli per completare il puzzle che stiamo componendo.
Nulla di quanto abbiamo sperimentato va perso.


Foto di Viktor Smith da Pexels

giovedì 13 gennaio 2022

ORME

 Camminando sulla sabbia lasciamo orme dietro di noi.
A volte leggere, altre volte profonde.
A variare non è il nostro peso, ma il contesto che stiamo attraversando.
Se lo ricordassimo, 
non ci faremmo condizionare da ciò che ci circonda e resteremmo centrati in noi stessi.
La fatica che sperimentiamo è la nostra resistenza ad accettare il vissuto.



Foto di Anitha Kapu da Pexels

domenica 9 gennaio 2022

I PASSAGGI DELLA CRESCITA

 I passaggi della crescita richiedono tempo. Prendono vita come semi interrati nella nostra interiorità che attecchiscono e germogliano per poi venire alla luce.
I primi stadi di sviluppo sono focalizzati sul riconoscimento del seme e la sua cura. Tutta l'energia è rivolta all'interno e trova spazio nel silenzio e nella meditazione. Ci possono volere settimane, mesi o anche anni prima che il germoglio sia pronto a manifestarsi. Quando questo avviene prende inizio il passaggio nel corpo. Il passaggio non può essere effettivo fino a quando non vengono trasformate le memorie cellulari.
Il completamento del passaggio dà vita ad un nuovo seme in un ciclo di morte e rinascita senza fine.



Foto di Ron Lach da Pexels