domenica 27 gennaio 2019

ASCOLTANDO IL SILENZIO

Ascoltando il silenzio
ricordo.
Ricordo il grido umano avvolgere l'etere.
Ricordo l'indifferenza.
Ricordo l'odio, l'illusione, la rabbia, l'invidia, l'egoismo.
Ricordo la follia
che come un virus ha contagiato le menti
pietrificando i cuori.
Ricordo il dolore, la paura, 
la percezione di impotenza e la disperazione.
Nel giorno della memoria,
ricordo.
Oggi mi guardo intorno
e vedo nuovamente l'uomo perso nei suoi deliri di onnipotenza
e nei suoi sogni infranti di una vita più facile
inseguire un potere che mai gli apparterrà veramente
fintanto che lo cercherà intorno a sè
e non dentro di sè.
Ascoltando il silenzio 
ricordo.
E mi chiedo se le parole potranno mai aprire varchi
nei cuori congelati dalla freddezza del giudizio.
Mi chiedo se un gesto potrà mai fare la differenza 
e incrinare un sistema.
Non credo nella possibilità di salvare il mondo
Non credo nella possibilità di salvare l'altro da se stesso.
Credo nella possibilità di crescita e maturazione individuale
che appartiene a ciascuno di noi.
Ascoltando il silenzio 
ricordo.
Chiedo al cuore 
di indicarmi la via,
il  percorso, i gesti, le parole
per uscire dall'indifferenza e non smettere di amare.



Foto di Anna Shvets da Pexels

mercoledì 23 gennaio 2019

VIVO MORTO O X

Una linea sottile separa vita e  morte.
Un confine di densità, di movimento, di definizione.
Strano è osservare quella linea sottile sfumare fino a scomparire.
X
I morti prendono forma,
i vivi si immobilizzano nelle loro prigioni.
L'ombra della terra oscura la pienezza della luna
tingendola di rosso.



Ad uso gratuito (CCO) - Pexels

venerdì 18 gennaio 2019

POVERINO!

Mi è capitato spesso di sentire esclamare un
"Poverino!"
frutto di ignoranza, confronto e giudizio
giunti a maturazione.

Ignorare ciò che non si conosce,
confrontarlo con ciò che si conosce e si ritiene "normale"
 e giudicarlo sulla base delle mancanze che lo separano dalla "normalità"
è usanza diffusa.

Così, giusto per riflettere
sulla normalità di un mondo di cloni.



Ad uso gratuito (CCO) - Pexels






mercoledì 9 gennaio 2019

RITROVARE L'ENTUSIASMO

Ci sono periodi in cui tutto sembra andare storto. 
Ci sono periodi in cui il tempo sembra essersi fermato
in una piazzola dell'autostrada per sempre.
Osservi gli altri sfrecciare davanti ai tuoi occhi
(quello che vedi è solo che si stanno muovendo e tu sei irrimediabilmente fermo!)
e il tuo corpo in panne annaspa tra una marea di problemi.
Ci sono periodi tosti, tossici, necessari.
Sono i periodi in cui ti sembra di essere caduto in un burrone
senza alcuna possibilità di risalirlo.
Sono i periodi della sopravvivenza a tutti i costi.
Mantenere l'umore a livelli accettabili è già un traguardo.
Tieni duro, coltivi la speranza e ti arrendi alla vita e ai suoi labirintici capricci.
Smetti di guardare fuori e ti concentri su te stesso
per risparmiare energie e forze per quanto è indispensabile.
Poi un giorno compare una fune al fondo del burrone
e ti chiedi se prima fosse presente e tu non l'avessi vista.
No, sei sicuro, non c'era, hai fissato quella scarpata miliardi di volte.
Inizi a sbirciarla da lontano e ti avvicini cauto per paura che possa scomparire.
Quella fune è ancora lì e puoi toccarla.
Wow.
Senza esitazione provi ad arrampicarti e dopo pochi metri precipiti a terra.
E ricominci ad arrampicarti con le mani insanguinate
facendo tesoro dell'esperienza per non cadere nuovamente.
Il primo sperone è raggiunto: 
non ha importanza che il tuo traguardo sia a pochi metri dal fondo del burrone,
innalzi la tua fiaccola perchè ti sembra di aver conquistato New York.
E poco per volta continui a salire:
cadi, ti rialzi, riprendi, scivoli, ti sbucci.
La piazzola dell'autostrada è un ricordo lontano
mentre vivi il tuo movimento, lo assapori, lo scopri 
e in esso ritrovi gioia ed entusiasmo.
Sei in cammino.
Sei pronto per esplorare nuovi orizzonti,
per imparare, crescere, metterti in gioco e non desideri altro che quello.
Di colpo realizzi che quella scalata è una parte importante della tua vita 
e ringrazi i periodi bui che ti hanno preparato ad affrontarla.
Ringrazi te stesso per aver trovato il coraggio di attraversarli,
ringrazi il tuo cuore per non averti mai abbandonato
e ringrazi la piazzola, il fondo del burrone, la scarpata 
e, soprattutto, il cielo blu che sempre li sovrastava, anche quando non eri in grado di vederlo.

La nascita di un romanzo.
Donatella


Ad uso gratuito (CCO) - Pexels