sabato 21 marzo 2020

SENTO IL DOLORE DELLA TERRA

Sento il dolore della Terra.
E' ben più profondo del dolore dell'uomo.
Lo percepisco come una fitta lancinante, sorda, inesorabile e continua.
Osservo l'inconsapevolezza dell'uomo
abbattere, inquinare e devastare la natura
con infinita tristezza.
In questo inizio di primavera
guardo ai nuovi germogli con inalterata fiducia.
L'energia della Terra
in continua trasformazione
si manifesta nella bellezza della rinascita.
Una rinascita viva, colorata, piena.
Accolgo il suo prezioso insegnamento
e lo porto nel cuore.





Foto di Jonas Kakaroto da Pexels


lunedì 16 marzo 2020

SOLO TU HAI LA CAPACITA' DI RISVEGLIARTI

"Solo tu hai la capacità di risvegliarti." scrive Osho e continua "Poichè tu solo sei in grado di addormentarti, come può qualcun altro essere responsabile del tuo risveglio?"
In un momento in cui la responsabilità individuale può fare un'enorme differenza per ciascuno di noi, è bene riflettere su queste parole. Mai come oggi è evidente il collegamento tra libertà e responsabilità e tra libertà, responsabilità, scelta.
Ciascuno di noi è libero di scegliere se rispettare la normativa di non uscire di casa. Quello che non è chiaro a molti è la responsabilità che questa scelta comporta nei confronti di se stesso e degli altri. Quello che di primo acchito può, infatti, apparire come un atto egoistico teso a rivendicare il potere personale di essere libero di scegliere, è infatti un semplice atto di inconsapevolezza sostenuto da un'illusione d'immunità al virus o dal disprezzo della vita stessa. 
La chiusura effettiva e manifesta a cui siamo vincolati contrasta in modo evidente con l'innegabile relazione che ci lega agli altri per via della nostra umanità. Siamo i nodi di una rete e se in essa alcuni nodi cedono l'intera struttura nè risentirà e dovrà aumentare i propri sforzi per contenere i danni. E' solo questione di oggettività. Se dormi non puoi rendertene conto, ma se ti svegli non puoi non farlo.
Il risveglio, come ognuno di noi sta sperimentando, è alquanto faticoso. Prima di tutto comporta lo stare con noi stessi con tutto il disagio che questa dimensione comporta. Abituati come siamo a disperdere le nostre energie all'esterno per fuggire il sentire, immergersi in esso può risultare assai scomodo. E' evidente che chi non riesce a stare e permea la sua scelta di uscire con giustificate illusioni, sta continuando a dormire scegliendo la famosa via in discesa della sopravvivenza. Svegliarsi implica fare i conti con le proprie fragilità e le proprie paure, per iniziare a vivere con consapevolezza riconoscendo il valore della vita stessa.
Il mondo è ricco di sonnambuli che sovvertono l'ordine delle priorità attribuendo a bisogni secondari (economici e di potere) maggiore importanza rispetto ai bisogni fisiologici che sostengono la vita.
Secondo Maslow (1970) il comportamento dell'uomo sarebbe regolato da bisogni che ne determinano le azioni verso obiettivi di natura biologica e psicologica. 
Maslow individua una scala dei bisogni organizzata in modo gerarchico: nella posizione più alta pone il bisogno di autorealizzazione (realizzazione delle nostre potenzialità) e asserisce che questo bisogno può essere  soddisfatto solo dopo aver soddisfatto i bisogni precedenti a partire dalla base: i bisogni fisiologici per primi, poi il bisogno di sicurezza (stabilità di relazioni e prevedibilità delle condizioni ambientali), a seguire il bisogno di appartenenza (la famosa rete sociale) e il bisogno di autostima (rispetto e riconoscimento individuale e sociale). 
Secondo Maslow il soddisfacimento dei bisogni procede con la maturazione dei processi cognitivi e affettivi dell'uomo, rispecchiandone la crescita evolutiva.
Ho tirato in ballo Maslow per offrire uno spunto di riflessione. La situazione attuale ha fatto vacillare il soddisfacimento dei nostri bisogni di base rimettendo in discussione stili di vita, relazioni, scelte.
Per questo motivo lo stare ci rimanda senza mezzi termini alla nostra vulnerabilità e ci sta stretto: una cosa è certa, sognare di essere invincibili non ci renderà mai tali cosi come il detenere il potere su un gregge di cadaveri non ci renderà onnipotenti.
"Solo tu hai la capacità di risvegliarti." scrive Osho e continua "Poichè tu solo sei in grado di addormentarti, come può qualcun altro essere responsabile del tuo risveglio?"


Un fiore al giorno per stare nella bellezza
e muoversi con consapevolezza

Foto di Donatella Coda Zabetta




martedì 3 marzo 2020

CONFUSIONE VIBRAZIONALE

C'è molta confusione vibrazionale nell'aria e questa situazione è molto destabilizzante.  Restare centrati e in equilibrio richiede uno sforzo attivo verso la consapevolezza.
Ognuno di noi ha un carico di emozioni non espresse che possono facilmente entrare in risonanza con le forme-pensiero dilaganti acuendo rabbia, paura, tristezza.
Mi piace immaginare un bivio dinnanzi a ciascuno di noi: la via a sinistra si inerpica in salita, mentre quella a destra corre in discesa. Entrambe le vie sono contraddistinte da cartelli segnaletici ad accompagnare il percorso.
Nella via in salita è facile trovare indicazioni come "Respira profondamente", "Soppesa le parole prima di proferirle e siine responsabile", "Rispetta gli altri e l'ambiente", "Sii consapevole dei tuoi pensieri e delle tue azioni"...
Nella via in discesa le indicazioni sono di tutt'altro tipo. Ne posto degli esempi: "Sfoga la tua rabbia sugli altri perché trattenerla nuoce gravemente alla salute", "Giudica ed esprimiti senza remore", "Fai i tuoi interessi e difenditi dagli altri", "Aggredisci chi la pensa diversamente da te"...
Ognuno di noi è libero di scegliere liberamente quale delle due vie percorrere. 
La via a sinistra, quella che si inerpica, è molto faticosa e sdrucciolevole e non di rado può capitare di scivolare lungo di essa e di dover ricominciare a salire una seconda o una terza volta: essa porta alla Vetta del Distacco, punto in cui la vista è nitida e meravigliosa. La visuale spazia infatti a 360 gradi offrendo una visione d'insieme ricca di significato. 
La via a destra, quella in discesa, sembra offrire immediato ristoro al viaggiatore. La destinazione, la Valle dell'Inconsapevolezza,  è solitamente un luogo molto affollato che limita lo spazio vitale alla propria persona. Urla, pianti e violente aggressioni dominano la Valle dell'Inconsapevolezza che avendo capienza limitata obbliga i nuovi arrivati a dichiarare guerra ai presenti. La cosa buffa è che ciò che durante il cammino era fonte di leggerezza e forza, si trasforma d'un tratto in una fragilità difficile da gestire nell'anarchia generale. Si narra che la terra desertificata della valle inglobi periodicamente i corpi rinsecchiti e senza vita di coloro che hanno sbraitato tanto da prosciugare fino all'ultima goccia ogni liquido corporeo.
Questo gran movimento è visibile dalla cima della Vetta del Distacco e pare un ribollire isterico di menti fuori controllo.



Ad uso gratuito (CCO) - Pexels