martedì 29 giugno 2021

CORPO O SPIRITO?

 Osservando gli umani con attenzione si possono intuire le scelte che dirigono la loro vita e le loro priorità.
Qualcuno ha scelto il corpo, qualcuno ha scelto lo spirito. L'uomo è entrambe le cose, ma per essere totali si devono accogliere sia la dimensione esteriore sia quella interiore senza condizioni e con consapevolezza. 
Immaginate di essere un albero: le radici sprofondano nella terra e i rami si espandono nel cielo. Il fusto che unisce le due parti rappresenta la vita che scorre e si manifesta. Prima c'è il seme che ha in sé la totalità, poi si sviluppa il germoglio e la differenziazione prende forma: in basso con l'apparato radicale e in alto con la parte verde. Radici e rami potranno espandersi se il fusto sarà in grado di collegare le due parti integrandone l'energia.
A volte capita di dimenticare che per realizzarci dobbiamo essere totali.
E quando saliamo in alto, non dobbiamo mai scordare di esserci riusciti grazie a profonde radici e ad un sostegno adeguato.
Così quando sprofondiamo sotto terra non dobbiamo mai scordare che la parte aerea del nostro albero è parte di noi.
Allo stesso modo quando ci sentiamo prigionieri di una spessa corteccia non dobbiamo mai scordare che possiamo scendere in profondità o elevarci verso il cielo.
Questa consapevolezza è fondamentale per rispettare ogni  scelta di vita senza giudicarla.



Foto di Akil Mazumder da Pexels




sabato 5 giugno 2021

LEILA & CO

Oggi pensavo a Leila. Alla sua uscita in pandemia. Alla sua invisibilità. 
Forse il libro si è portato dietro l'energia della protagonista e quella dei temi trattati. 
L'intento che ne ha diretto la stesura era quello di rendere visibili storie di violenza troppo spesso taciute o messe a tacere.
Non dovrebbe quindi stupirmi il fatto di aver intrapreso una via in salita.
A otto mesi dalla sua uscita è stato letto da pochi, sebbene sia stato apprezzato e abbia ottenuto ottime recensioni.
Da qui nasce la mia riflessione.
I percorsi desueti mi appartengono da sempre. 
Quando osservi e ascolti con attenzione, le vie che devi percorrere si manifestano naturalmente e non puoi esimerti dal farne esperienza.
Quando scrissi "Il coraggio di ascoltarsi" misi su carta pensieri e riflessioni senza filtrare l'esperienza vissuta. Il titolo accattivante e le tante presentazioni ne promossero la diffusione. A volte qualcuno condivideva con me le difficoltà della lettura per poi confermarmi di averlo compreso a distanza di anni.
Ad oggi "Il coraggio di ascoltarsi" continua a vendere ed essere ristampato. Forse era solo in anticipo con i tempi.
"Il ritmo del corpo" fu un'ulteriore passo avanti nel mio percorso e la sua diffusione sebbene più rallentata, continua pian pianino a farsi strada. 
Credo molto in questo volume: ritengo la consapevolezza del corpo un passaggio essenziale nella crescita personale. In una realtà in cui il corpo è diventato un semplice mezzo di sussistenza, tornare a vivere la fisicità come alleata inscindibile della nostra presa di coscienza è un passo quanto mai necessario, sebbene molto faticoso.
Il mio percorso non è mai stato esente dalla fatica che comportano le difficoltà: i miei scritti non possono esserne liberi e forse per questo, a modo loro, sono terapeutici. 
Con Leila la scelta è stata ancora più azzardata: mettere su carta l'indicibile.
Quando si prende contatto con il corpo, non si può non ascoltarne le memorie.
Il filo invisibile che traccia i miei passi si inerpica sempre più, scavando nelle radici della natura umana.
Spesso mi viene chiesto a cosa stia lavorando, se abbia ripreso a scrivere.
Non ancora, è la mia risposta.
Mi manca il passaggio della condivisione che con Leila non ha ancora potuto manifestarsi. 
Il mio percorso in solitaria non si è mai fermato. 
Tante sono le comprensioni maturate in questi anni di lavoro introspettivo. E sono state arricchite dal percorso universitario di Scienze e Tecniche Psicologiche.
A mancarmi è la direzione in cui svolgerle. La condivisione è un dono per chi lo offre e per chi lo riceve.
Un dono ha maggior valore se è cucito su misura su chi lo riceve.
E Leila, a suo modo, mi sta inviando dei segnali: "Prendi nuovamente contatto con i lettori: ascoltali, osservali, comprendili".
E questo è il mio intento attuale. Sono in apertura.

Per chi fosse interessato ai volumi di cui parlo in questo post: Il giardino dei libri - Donatella Coda Zabetta