sabato 17 luglio 2021

METTERSI A NUDO

 Mettersi a nudo fa paura.
Trattenere la corazza
che abbiamo eretto nel tempo
a proteggere la nostra vulnerabilità
è un atto istintivo.
Ogni mattone del muro intorno a noi
è stato posto a coprire una ferita, 
a difendere una fragilità.
Possiamo avere l'impressione 
che disgregando la nostra protezione
si disintegri il nostro stesso essere.
Mettersi a nudo fa paura.
La paura di non riconoscersi più.
Abbandonare la maschera
del personaggio che siamo abituati a recitare
trasforma la visione di noi stessi
al punto da sentirsi estranei 
nei confronti di chi siamo.
E se ci fossimo persi per sempre
nel labirinto illusorio delle maschere?
La voragine che si apre sul vuoto
è terrificante:
non mostra appigli o ancore di salvezza.
Mettersi a nudo fa paura.
Ci vuole coraggio e una certa dose di spavalderia
nella totale assenza di certezze.
E' una scelta consapevole.
E' un percorso tortuoso e doloroso.
È la nascita di un nuovo mondo.
Un mondo che ci aspetta da sempre,
pronto ad accoglierci.
Tra terra e cielo: il cuore.





sabato 3 luglio 2021

LE RELAZIONI

 Il lungo periodo di chiusura al quale, con fatica, ci siamo abituati, ha cambiato profondamente il nostro modo di relazionarci agli altri. Si è creata una distanza non solo fisica, ma anche emotiva. La mancata possibilità di una condivisione partecipata ci ha allontanati e resi più estranei.
Quando ci troviamo in mezzo alla gente è naturale sentirsi disorientati o infastiditi. Il nostro spazio personale si è talmente dilatato nel periodo Covid che il ridurlo stimola in noi quella percezione di pericolo che ci è stata propinata per mesi in relazione al contatto con l'altro vissuto come potenziale fonte di contagio.
Ci siamo quindi trasformati in palloncini gonfi e a tenuta stagna. Mi piace l'idea del palloncino che custodisce con attenzione l'aria vitale al suo interno con un nodo di chiusura ben stretto affinché nulla esca. E... nulla entri.
Non riesco a non pensare all'effimera vita del palloncino e alla sua vulnerabilità. Prima o poi si sgonfia comunque. Non è bello di per sé, ma lo diventa per mano ad un bambina, in un gioco tra ragazzi, quando rallegra una festa di compleanno, di laurea,  di pensionamento.
Forse quando ci sentiamo smarriti o nervosi in mezzo alla gente dovremmo pensare al nostro palloncino, allentarne il nodo di chiusura, senza preoccuparci del fatto che il nostro spazio si riduca, e ricordare che la nostra bellezza risplende e acquisisce significato quando siamo parte di una rete di relazioni.



Foto di Jessica Bryant da Pexels

venerdì 2 luglio 2021

IL PASSATO

 Il passato, soprattutto quando porta con sé dolore, fa paura. Relazioni difficili e cariche di dinamiche irrisolte possono destabilizzarci e innervosirci solo se le affrontiamo con inconsapevolezza lasciandoci travolgere dalle reazioni automatiche che ci inducono a ripetere sempre gli stessi passi. 
Per questo è importante imparare a vivere quelle relazioni nel presente rimanendo centrati.
Noi siamo cambiati e le persone che ci circondano sono cambiate. Difficilmente nel tempo si rimane uguali a se stessi. Si può crescere o ci si può irrigidire sempre più. Ognuno ha un suo percorso e le scelte fatte ne stabiliscono la direzione.
Per questo è importante vivere anche le relazioni più faticose in uno stato di presenza. Un filo invisibile ci lega al passato e non ci abbandona mai: a fare la differenza è come ci rapportiamo ad esso.
Possiamo prendere quel filo per mano e scegliere di allentarne la tensione oppure possiamo finire aggrovigliati al suo interno.



Foto di Ksenia Chernaya da Pexels