martedì 30 ottobre 2018

QUANDO IL CUORE VA IN LETARGO

Quando il cuore va in letargo, la luce si spegne
e lo sguardo fissa il buio antro della tana.
I pensieri si attorcigliano, si infittiscono, si involvono su se stessi.
Il corpo si irrigidisce
per resistere alle preoccupazioni e alle paure.
La tana si colma di una solitudine pesante, opaca,
senza speranza.
Quando il cuore va in letargo, la luce si spegne,
ma mai del tutto.
Ritrovare quella tenue fiammella che alberga in un angolino della tana
diviene un tenace sforzo di volontà,
sostenuto dalla fiducia in uno sguardo che conosce la vastità del cielo.
Quando il cuore va in letargo,
si appisola, sonnecchia, si riposa,
per rinascere con l'alba di una nuova primavera.


Foto di George Becker da Pexels



sabato 27 ottobre 2018

IL GIORNO DEGLI INEVITABILI BILANCI

Nel giorno degli inevitabili bilanci arriva l'inaspettato e mi sconvolge sempre molto: un fiume in piena di auguri. 
In questo fiume galleggiano barchette con a bordo persone che mi sono vicine, altre che conosco poco, persone che mi conoscono grazie ai libri che ho scritto,  amici che non frequento da tantissimo tempo, compagni di scuola, conoscenti ...
Queste barchette portano ognuna un messaggio di cuore e mi riempiono di gioia.

Da quando ho scritto  "Il ritmo del corpo" il mio cuore ha cercato il silenzio. Un silenzio, arido di parole, volto all'interno alla riscoperta di parti di me che avevo dimenticato.
Il ricordare mi ha trasformato profondamente cambiando la mia visione della realtà. Questo movimento ha aperto nuove porte e mi ha indotto a chiuderne altre, portandomi a vedere chi sono al di là dei ruoli e delle tante dinamiche del passato che diligentemente mi portavo appresso. Quando ho cercato di osservarmi dopo questo passaggio, non mi sono più vista.
Quel vuoto mi ha destabilizzato moltissimo, ma dopo un primo momento di smarrimento, ho deciso di affondarci fino in fondo e varcata la soglia della paura ho sperimentato la libertà di un mondo di possibilità. In quel mondo mi sono persa, incapace di afferrarne una a discapito delle altre e ci sono rimasta incastrata per un bel po' assaporando la dolcezza delle infinite potenzialità. In quell'universo ovattato dove tutto è possibile, ho potuto integrare la spirale dei passaggi fatti concendendomi spazio e tempo. Spesso mi è capitato di lasciare quella dimensione di solitudine e riemergere, ma poi vi tornavo perchè ne percepivo il bisogno: mi faceva stare bene. E così sono passati due anni. Due anni in cui ho scritto poco e sperimentato tanto. Due anni di isolamento ricchi di interiorità, di dolore e di consapevolezze.

Il compleanno segna sempre svolte importanti nella mia vita e così, complice la luna piena di questi giorni, è maturata in me la consapevolezza che la trasformazione si era conclusa ed ero pronta ad aprirmi a nuovi avventurosi passaggi portando nella realtà quanto avevo appreso.
Ed eccomi qui di fronte al dilemma di come farlo. Con le parole attraverso i libri? Con seminari? con i blog? Con l'ascolto?
La scrittura ha preso svolte inaspettate conducendomi in un universo simbolico e immaginale che mi accompagna nei risvolti più reconditi dell'anima umana insegnandomi un sacco di cose. Sicuramente quello che sta emergendo è terapeutico per me, ma chi lo sa se vedrà mai la luce su carta stampata: forse è solo propedeutico al volume che verrà.
Intanto osservo la demotivazione intorno e dentro di me e scelgo consapevolmente di non farmi avvolgere da essa. 

Non è semplice resistere alla tentazione di astrarsi e non assumersi alcuna responsabilità in un mondo che cade a pezzi. La disillusione dilaga a spegnere ogni entusiamo. I cassetti colmi di sogni sono cassetti vuoti di speranze. Rinunciare è la via più semplice, quella in discesa: si procede per inerzia sopravvivendo ai problemi, scansando gli ostacoli, chiusi in un guscio protettivo di presunto "sano" egoismo. Si salvi chi può. Vivi alla giornata e godi quanto più possibile di tutto (compreso quello che non puoi permetterti): del doman non v'è certezza. 

Una luce intensa e persistente nel mio cuore illumina la ragnatela di questa demotivazione interrompendo il martellante pensiero che un filo non potrà mai cambiarne il disegno.

E' solo un filo, già, ma è il mio filo. Sono io a scegliere cosa farne. Sono responsabile delle mie scelte.  
Servirà o non servirà tessere questo filo con intensità e consapevolezza? Ritengo non sia rilevante questa domanda in relazione alla realtà che mi circonda, ma che lo sia per me stessa. E la risposta è chiara: lo è.

Nel giorno degli inevitabili bilanci arriva l'inaspettato e mi sconvolge sempre molto: un fiume in piena di auguri. 

Forse quel filo ha lasciato tracce ... non solo nel mio cuore ed è una gioia grande. Anche un solo microbico filo può fare la differenza.

Grazie infinite a tutti per gli auguri. 

Le risposte arrivano, inaspettatamente, quando si è pronti ad accoglierle. 

Oggi, in particolar modo, non posso che provare gratitudine verso quella luce interiore che può   talvolta affievolirsi, ma senza spegnersi mai.


venerdì 26 ottobre 2018

SPAZIO DI ASCOLTO

Il coraggio di ascoltarsi è per me fondamentale e proprio questo coraggio mi ha portato, negli ultimi mesi, a rivolgere l'attenzione all'interno in uno spazio di ascolto solo mio.
Non è possibile essere aperti contemporaneamente in direzioni opposte (all'esterno e all'interno) senza incorrere in un blocco energetico: per questo ho scelto di ritirarmi e integrare le dolorose esperienze riemerse e vissute in questi ultimi anni, prima di potermi  aprire al mondo con consapevolezza.
Il dolore richiede tempo e pazienza per essere elaborato: il carico emotivo che inevitabimente porta con sè deve essere trasformato per non appesantire il presente con le sue dinamiche.
Ora sono pronta a riemergere dal buco (anche se a dire il vero, devo scegliere di affrancarmi dalla dolce tentazione di rimanere nel torpore generato dal non mettersi in gioco ;-)), ma devo ancora comprendere bene come farlo.
Sono divenuta consapevole dei doni che questa maturazione interiore ha elargito e sento forte la spinta a condividerli. Non ho ancora chiarezza sulle modalità di manifestazione di questa apertura, ma sento di doverle offrire uno spazio. Uno spazio di ascolto.
Forse proprio in questo spazio è racchiusa la risposta che cerco. Uno spazio di ascolto che si rivolge all'esterno. 
Scrivendo e seguendo le associazioni che le parole stanno facendo nascere in me, mi piacerebbe creare  gruppi di ascolto, magari su tematiche diverse e con molteplici approcci perchè credo profondamente nel valore della condivisione.
Considerando che questo lavoro sarà rivolto a voi, apro il mio cuore a suggerimenti, pensieri, idee ...
Ogni spunto sarà per me preziossimo.



Foto di Giftpundits.com da Pexels






lunedì 22 ottobre 2018

LA MANCANZA DI SENSIBILITA'

Le parole fendono l'aria come lame affilate.
La bocca che le ha emesse 
è già occupata a produrne di nuove.
Il fiume di parole
ha dimenticato la sorgente che l'ha generato
e si autoalimenta di giudizi, rabbia e disprezzo.
La sua corrente carica di detriti
invade, distrugge, desertifica.
La bocca si volge in direzione della mente
avida di nuovi pensieri da trasmettere nell'etere
e come tante altre bocche rumoreggia indistintamente in ogni direzione.
Peccato che nessuno più l'ascolti.



Foto di Jimmy Chan da Pexels

martedì 16 ottobre 2018

OSSERVA E FLUISCI

Osserva e fluisci con la vita.
Non opporti alle cose che non ti piacciono,
non spingere quelle che ami.
Accogli con pazienza gli eventi,
vivili senza reagire,
regalandoti il tempo necessario a comprenderli.
Non avere fretta,
non nutrire aspettative,
non costringere il tuo percorso 
in un'unica direzione.
Mantieni integro il tuo spazio
e rispetta quello dell'altro.
Impara il coraggio di fronte alle difficoltà,
assapora la paura,
affonda nel dolore
e immergiti nella gioia
senza appartenere a nessuna emozione.
Osserva e fluisci con la vita:
basta il tempo di un respiro.





Foto di Martin Damboldt da Pexels


venerdì 5 ottobre 2018

ANDRA' TUTTO BENE

Andrà tutto bene
anche se andrà come deve andare
e tu non comprendi
e ti rattristi.
Andrà tutto bene
e seguirà il ritmo delle stagioni:
alla fioritura seguirà la maturazione,
alla raccolta la trasformazione.
Andrà tutto bene
perchè la vita è amore
e non teme le difficoltà:
vi si immerge per rinascere più forte.
Andrà tutto bene
anche se andrà come deve andare
e tu non comprendi 
e ti rattristi.


Foto di Tobi da Pexels

giovedì 4 ottobre 2018

ESSERE SENZA TESTA

Immaginate di "essere" ... senza testa. 
Le vostre scelte e le vostre priorità sarebbero le stesse?
Il sentire, il percepire, l'assaporare
diverrebbero molto importanti,
mentre aspettative, giudizi e desideri sarebbero irrilevanti.
Il benessere psico-fisico,
lo stare bene con se stessi e con gli altri
guiderebbero l'azione
alla ricerca di un'armonia interiore ed esteriore.
Essere senza testa
ci spaventa, ci sorprende, ci blocca.
Conosciamo il mondo in bianco e nero molto bene
abbiamo imparato a controllarlo e in esso ci sappiamo muovere. 
Nella nostra inconsapevolezza ignoriamo il labirinto 
nel quale ci siamo rinchiusi
dimenticando la bellezza dei colori.








martedì 2 ottobre 2018

LA PROPRIA MISSIONE

Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e immaginiamo di dover arrivare chissà dove per poterci realizzare.
Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e immaginiamo che la nostra realizzazione dipenda da un successo materiale e riconosciuto.
Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e ci affidiamo al giudizio altrui per capire chi siamo.
Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e osservandoci ci sentiamo una nullità.
Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e non riconosciamo il nostro valore.
Quante volte pensiamo alla nostra vita in termini grandiosi
e crediamo di dover fare per essere.
Quante volte.
Forse quando avremo pensato così tanto da sfiancarci
saremo in grado di smettere di arrovellarci
per vivere
con semplicità
il nostro viaggio.



Foto di Daniel Ap da Pexels