lunedì 28 dicembre 2020

IL CANDIDO SILENZIO DELLA NEVE

 Il grande larice giace immobile sotto la neve. Il bianco manto colora i rami sempreverdi ricoprendoli di magia. Poco distante la quercia, con le ultime foglie secche tenacemente ancorate ai rami, assiste partecipe allo scioglimento della neve ai primi raggi di sole: solo la continua caduta di piccole gocce e il veleggiare di sporadici fiocchi interrompono il silenzio che ammanta il paesaggio.
Contemplo grata questi due alberi che accompagnano da sempre le mie giornate: il larice con il suo portamento immutabile e imponente e la quercia in costante trasformazione.
Il larice ospita ogni anno un nido di cornacchie grigie mentre la quercia ne ospita uno di gazze. Anche cinciarelle, picchi rossi, upupe, ghiandaie, ballerine bianche, colombi, rondini e passerotti animano i loro rami in primavera, estate e autunno, mentre di notte sono le civette a ravvivare il giardino con i loro stridii. 
La natura è per me una compagna fedele, una preziosa confidente, una maestra. Oggi osservando la bellezza nella sua semplicità è stato naturale lasciarsi trasportare dalla magia.




venerdì 25 dicembre 2020

IL CARICO EMOTIVO DEL NATALE

Oggi, guardando il grande larice del mio giardino sferzato dal vento, non ho potuto fare a meno di pensare come la Terra stessa stia riflettendo il carico emotivo che aleggia nell'aria.
In un giorno simbolo di nascita associare la morte è quasi naturale. Sarà per questo che a Natale percepiamo maggiormente la mancanza di chi non è più al nostro fianco. Quest'anno alla mancanza si aggiunge la lontananza di chi, ancora presente, non può esserci vicino.
Ognuno di noi si è trovato ad affrontare difficoltà e rinunce più o meno grandi in questi mesi appena trascorsi. L'umore e i pensieri sono stati spesso annebbiati dalle lenti scure della paura, del dolore, della frustrazione, dell'insicurezza e non è stato semplice vivere la quotidianità con inalterata fiducia. 
Così siamo arrivati a Natale con la nostra gerla carica di preoccupazioni e stanchezza, specchiandoci negli sguardi smarriti degli adolescenti, nella rassegnazione degli anziani, nelle rughe sempre più scavate e nelle occhiaie delle persone mature. I bambini, che da un giorno all'altro si sono ritrovati isolati e limitati nella loro spontaneità, si sono avvicinati a loro volta al Natale con circospezione, osservando i genitori spesso nervosi vestire la mascherina, mantenere le distanze, interrompere le abituali visite ad amici e parenti. 
"Passerà lo stesso Babbo Natale?""Perché quest'anno i nonni e gli zii non vengono a mangiare da noi per Natale?""Cosa sta succedendo?""Perché il nonno bis sta male e non andiamo a trovarlo?""Perché non posso invitare i miei amici?""Perché non torni a casa?""Cosa è il Covid? Non c'è una medicina?"
Domande lecite e pesanti come macigni, che abbiamo ascoltato impotenti e rattristati dal fatto di non poter far molto per alleggerire la sincerità delle risposte.
Il mio larice scuotendo i suoi rami sussurra al cuore un messaggio importante:
"Tranquilli, il vento non dura mai per sempre. 
Mantenete salde radici e apertura,
così che il vento possa scivolare tra le fronde e spargere semi di nuove consapevolezze.
E puntate il vostro sguardo al cielo
per non dimenticare mai la sua bellezza."












giovedì 24 dicembre 2020

UN NATALE FUORI DAGLI SCHEMI

Siamo arrivati alla vigilia di Natale con il passo insicuro di chi si trova a vivere un'esperienza nuova. C'è chi ha festeggiato il Natale in anticipo, chi lo festeggerà in sordina, chi si troverà a vivere una giornata che abitualmente era un'occasione di compagnia, in solitudine.
Per tutti sarà comunque un'esperienza differente da quella degli anni precedenti. Lo sarà per come si svolgerà, ma lo sarà soprattutto per il carico che ciascuno di noi ha dovuto portare in questi mesi di Covid. In molti si troveranno a vivere il Natale con il senso di vuoto che la morte porta con sè quando ci priva delle persone a cui vogliamo bene, altri con la preoccupazione per un familiare malato, altri ancora con l'angoscia di non aver sufficienti risorse per tirare avanti. In pochi si avvicineranno a questa festività con la spensieratezza degli altri anni quando i problemi si riducevano ai regali dell'ultimo minuto, al menu del pranzo e al chi passa a prendere la nonna... 
Non ci si rende conto della ricchezza della nostra quotidianità, delle tante piccole cose a portata di mano, se non quando le si perde.
In questo Natale fuori dagli schemi vi auguro resilienza e coraggio per affrontare le difficoltà con apertura di cuore e fiducia. Non possiamo espandere le nostre energie all'esterno, ma possiamo rivolgerle all'interno per trasformare il vissuto e trovare nel cuore la forza di rinascere a nuove consapevolezze.



Foto Donatella Coda Zabetta



sabato 19 dicembre 2020

LE LIMITAZIONI E NOI

L'anno 2020 è stato l'anno delle limitazioni. Le distanze hanno di colpo rivestito un ruolo determinante nelle nostre vite. Il metro e mezzo è diventato simbolo del nostro spazio protetto e i Comuni si sono trasformati nei recinti del nostro vagabondare. Molto di ciò che abbiamo sempre dato per scontato ha smesso di esserlo.
Anche le nostre relazioni familiari e amicali hanno dovuto abdicare alle regole e conformarsi alle limitazioni: così è diventato più semplice incontrare il vicino di casa piuttosto che un genitore o un figlio.
Questo continuo confronto con la realtà, ha scatenato in molti un'analisi più profonda che ha messo in luce la propria capacità di resilienza. 
Abbiamo dovuto spesso fare i conti con l'accettazione, il lasciar andare e le aspettative deluse: e ogni volta questi passaggi hanno richiesto energia e pazienza. 
L'arrivo delle vacanze di Natale con il relativo ribaltamento delle abitudini (pranzi di famiglia, regali, visite a parenti e amici, vacanze, aperitivi e cene degli auguri, feste...) è stato il tocco finale di quest'anno fuori dagli schemi.  
L'uomo come essere sociale sta vivendo una grande crisi d'identità. Nel nostro isolamento, avaro di relazioni e di uscite pubbliche, abbiamo dovuto togliere le maschere dei tanti ruoli che ci caratterizzano per essere semplicemente noi stessi e abbiamo dovuto imparare a stare con chi siamo. 
Impresa non facile in un periodo così destabilizzante e le emozioni sono subito entrare in scena colorando la nostra quotidianità. Così abbiamo spalmato pennellate di rabbia, risentimento, paura, tristezza e disperazione qua e là, cercando di raggiungere quel mondo esterno così inaccessibile nei pochi modi a nostra disposizione: il web è stato uno di questi. Il guaio è che spesso non siamo riusciti ad ottenere soddisfazione e le emozioni sono tornate al mittente ancora più intense affinché le riconoscessimo come nostre e ce ne assumessimo la responsabilità. Ad affiancarci in questa missione lo specchio di casa.
Voglio chiudere questa riflessione con una frase molto significativa che ho letto qualche giorno fa, una frase pubblicata da Barbara Pozzo, l'autrice di Somebliss: 

"In qualsiasi luogo ti porti il tuo cammino, entraci come fosse il tuo posto."


mercoledì 9 dicembre 2020

IL NATALE DI CAGLIOSTRO - LA CASA DI SABBIA ONLUS

 Oggi voglio dedicare il post a "La casa di sabbia Onlus", un'Associazione a cui sono molto affezionata, nata per sostenere le famiglie con bambini disabili gravi.
"La casa di sabbia Onlus" ha preso vita dalla storia di Hervé, un bambino nato ad Aosta il 7 Novembre 2014 con una malattia rara che lo rende completamente invalido e che, a oggi, non ha diagnosi.
Hervé, e tanti altri bambini come lui, sono assistiti prevalentemente dai genitori, perché in Italia non si è ancora riusciti a creare un modello di cure a domicilio. Per queste famiglie è una lotta quotidiana avere assistenza a casa, un'ora di fisioterapia o un infermiere a scuola e spesso non ce la fanno ad affrontare la stanchezza, l'isolamento e il senso di abbandono generati dalla mancanza di soluzioni adeguate da parte del sistema socio-sanitario italiano.
Per questo i genitori di Hervé hanno deciso di fondare "La casa di sabbia Onlus" e io ne ammiro la forza, il coraggio e il grande cuore. 
Le attività de "La casa di sabbia Onlus" sono tante e spaziano dalla sensibilizzazione sul tema delle cure a domicilio, alla consulenza e tutela legale , all'elaborazione di modelli innovativi e alla promozione di studi e ricerche.
Per Natale la sorella maggiore di Hervé, Anais, in collaborazione con Alessia Pellegrini ha scritto una meravigliosa storia che ha come protagonisti lei, il suo fratellino e l'inconfondibile Cagliostro, il loro gatto a tre zampe color inchiostro, che non vede l'ora di conoscere Babbo Natale.
E' un libro bellissimo con delle splendide illustrazioni. Lo potete acquistare su Amazon (Il Natale di Cagliostro) o saperne di più consultando il sito de La casa di sabbia Onlus.

Ci sono libri 

che nascono dal cuore per germogliare e fruttificare in altri cuori:

"Il Natale di Cagliostro" è uno di questi. 










lunedì 7 dicembre 2020

VIAGGIARE CON GLI ALLEATI

Il percorso verso la consapevolezza è un viaggio solitario che prende forma quando ci permettiamo di esplorare la nostra interiorità. Durante questo viaggio possiamo incontrare ostacoli (le nostre resistenze) difficili da trascendere e percepire il bisogno di un aiuto. L'aiuto che cerchiamo è sempre disponibile se sapremo aprirci agli alleati del nostro sé. Per lo sciamano sono animali di potere, per il mistico sono esseri di Luce. Non ha importanza quale forma assumano gli alleati: essa è la rappresentazione simbolica di un'energia che ci appartiene e di cui non siamo consapevoli.
Quando siamo in difficoltà proviamo, quindi, ad aprirci a questa nuova esperienza. Come?
Iniziamo con la meditazione dell'albero (esercizio Meditazione e radicamento - IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI ) per rilassare il corpo e trovare equilibrio e centratura. La consapevolezza di essere in uno spazio protetto ci permetterà di aprirci all'ascolto. Identifichiamoci con il nostro albero e stiamo nella presenza. A questo punto respiriamo profondamente e disponiamoci a ricevere l'aiuto di cui abbiamo bisogno. Osserviamo senza filtrare chi o cosa si avvicinerà al nostro albero e accogliamo la sua presenza restando in apertura. A quel punto affidiamoci al nostro prezioso alleato e seguiamolo, ascoltiamolo, osserviamolo. E se non farà nulla? Continuiamo a essere l'albero e impariamo a stare al suo fianco. 
Arriverà il giorno in cui riconosceremo nell'alleato una parte di noi e poco per volta impareremo ad integrarla nel nostro essere.
Buon viaggio...



Foto Pixabay - ad uso gratuito (CC0)

giovedì 3 dicembre 2020

IL CORAGGIO DI ASCOLTARE

 Il coraggio di ascoltare nasce dal coraggio di ascoltarsi.

Sembra un'affermazione banale, ma non lo è affatto. E il coraggio di ascoltarsi, per approfondire ulteriormente la comprensione, nasce dalla capacità di stare in ascolto. 
Come posso ascoltarmi, se sono intento a parlare? 
E le parole possono affollare la mia mente, non solo la mia bocca. 
Una mente piena di parole non lascia spazio all'ascolto. 
L'ascolto ha bisogno di uno spazio vuoto di accoglienza per manifestarsi. 

Prima presa di coscienza: è necessario uno spazio di ascolto. 
Seconda presa di coscienza: è necessario essere presente in quello spazio di ascolto, starci dentro. 
Terza presa di coscienza: è necessario aprirsi a quello spazio di presenza e ascolto.

Prendo ad esempio qualcosa che tutti abbiamo sperimentato: vi sarà capitato di soffermarvi a  leggere il contenuto di un post di vostro interesse pubblicato sui social e poi per curiosità leggerne anche i commenti  relativi. Personalmente lo faccio spesso. E spesso ho letto commenti avulsi dal contesto che sfociavano in risposte fuori tema o in giudizi. 
Come può accadere? Chi ha letto il post non si è aperto a quello spazio di ascolto. Non ha dedicato alla lettura del post il tempo necessario allo stare nella lettura e al silenzio necessario alla sua comprensione. Ha riempito quello spazio delle sue parole.
Risultato: una Babele di lingue "incomprensibili le une alle altre" a creare chiusura e separazione. 

                                        Il coraggio di ascoltare nasce dal coraggio di ascoltarsi.

                                                         Donatella Coda Zabetta