venerdì 25 dicembre 2020

IL CARICO EMOTIVO DEL NATALE

Oggi, guardando il grande larice del mio giardino sferzato dal vento, non ho potuto fare a meno di pensare come la Terra stessa stia riflettendo il carico emotivo che aleggia nell'aria.
In un giorno simbolo di nascita associare la morte è quasi naturale. Sarà per questo che a Natale percepiamo maggiormente la mancanza di chi non è più al nostro fianco. Quest'anno alla mancanza si aggiunge la lontananza di chi, ancora presente, non può esserci vicino.
Ognuno di noi si è trovato ad affrontare difficoltà e rinunce più o meno grandi in questi mesi appena trascorsi. L'umore e i pensieri sono stati spesso annebbiati dalle lenti scure della paura, del dolore, della frustrazione, dell'insicurezza e non è stato semplice vivere la quotidianità con inalterata fiducia. 
Così siamo arrivati a Natale con la nostra gerla carica di preoccupazioni e stanchezza, specchiandoci negli sguardi smarriti degli adolescenti, nella rassegnazione degli anziani, nelle rughe sempre più scavate e nelle occhiaie delle persone mature. I bambini, che da un giorno all'altro si sono ritrovati isolati e limitati nella loro spontaneità, si sono avvicinati a loro volta al Natale con circospezione, osservando i genitori spesso nervosi vestire la mascherina, mantenere le distanze, interrompere le abituali visite ad amici e parenti. 
"Passerà lo stesso Babbo Natale?""Perché quest'anno i nonni e gli zii non vengono a mangiare da noi per Natale?""Cosa sta succedendo?""Perché il nonno bis sta male e non andiamo a trovarlo?""Perché non posso invitare i miei amici?""Perché non torni a casa?""Cosa è il Covid? Non c'è una medicina?"
Domande lecite e pesanti come macigni, che abbiamo ascoltato impotenti e rattristati dal fatto di non poter far molto per alleggerire la sincerità delle risposte.
Il mio larice scuotendo i suoi rami sussurra al cuore un messaggio importante:
"Tranquilli, il vento non dura mai per sempre. 
Mantenete salde radici e apertura,
così che il vento possa scivolare tra le fronde e spargere semi di nuove consapevolezze.
E puntate il vostro sguardo al cielo
per non dimenticare mai la sua bellezza."












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