Difficile non essere confusi in questo periodo.
Si legge di tutto e il contrario di tutto.
Le parole si incrociano, si scontrano, si annullano.
La mente è un'accozzaglia di pensieri, dubbi, perplessità.
Ricerco il silenzio e un respiro che ossigeni polmoni e cervello.
La stanchezza sopravviene improvvisa a imporre una sosta,
una deviazione, una caverna.
Tra tanti colori mi è di conforto il buio della notte.
Le nuvole oscurano le stelle
e amplificano la pace dello stare.
Nessun rumore, nessuna distrazione: il silenzio.
Nella solitudine mi osservo.
Fatico a riconoscermi.
Chi sono? Dove sto andando?
Lascio andare orpelli e maschere:
il loro peso mi è insopportabile.
Accolgo il vuoto delle mille possibilità,
senza paura.
Resto in ascolto.
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