Ultimamente frequento poco i social e lo faccio solo per mantenere un contatto con amici a cui tengo: mi fa piacere leggerli e seguirli. Purtroppo, mi rendo conto che il prezzo da pagare per questa possibilità è sempre più alto: post triti e ritriti, una marea di giudizi e di fake news annegano ciò che mi interessa e ogni volta ho la percezione di essere travolta dall'onda anomala della manipolazione mediatica.
Oggi ripensando a questa sensazione ho visto un'immagine: un'infinità di cervelli, freschi di bucato, stesi ad asciugare: mollicci, slavati, informi e incolori. Il vento emotivo li asciuga e li disidrata trasformandoli in fogli assottigliati e trasparenti. Le sinapsi e i dendriti arrugginiti disegnano mandala improbabili sulla loro superficie. Li osservo sventolare avanti e indietro fissati da un paio di mollette per bucato al filo del conformismo.
Sorrido a questa immagine, cerco il mio cervello, corro a riprenderlo, lo scuoto per bene in modo che riprenda forma e funzionalità e lo rimetto in sede.
Anche per oggi l'abbiamo scampata.
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