venerdì 1 dicembre 2017

PIACERSI PER PIACERE

Stare bene con se stessi
è fondamentale per raggiungere il piacere.
Essere in armonia con se stessi
apre le porte al sentire e al mondo.
Quando non mi piaccio,
fisicamente o caratterialmente,
e rifiuto una parte di me, 
sono in disarmonia con me stesso.
Il piacere non trova spazio nel disequilibrio:
ogni energia viene canalizzata 
nel soddisfacimento di bisogni illusori
(come, ad esempio, un'alimentazione sregolata volta a colmare un vuoto interiore).
e il piacere raggiunto è effimero 
perchè non corrisponde ad uno stato di benessere corporeo.
Si crea un circolo vizioso di disagio e compensazioni volte a risolverlo
che ci allontana sempre più dal centro di noi stessi
rendendoci parziali e insoddisfatti.
Stare bene con se stessi
è piacersi per piacere.














5 commenti:

  1. Da una donna che mi fa questa smorfia eloquente, mi sento molestato sessualmente.

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    1. Strano. Scrivo un post centrando l'attenzione sulla totalità del sentire e di rimando leggo un commento centrato sulla parzialità del sentire. Devo perfezionare l'espressione o la scelta dell'immagine? ;-)

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  2. Mi perdoni la domanda marzulliana: il piacersi non si nutre a sua volta degli stimoli di ritorno che l'ego del soggetto in esame riceve da ciò che lo circonda, siano elementi ambientali o persone con cui entra in contatto? L'insoddisfazione ha dunque sempre e solo un colpevole ed è endogena? L'oggetto del piacere ha solo una connotazione passiva o anche attiva nello stimolare l'autostima di entrambi i soggetti, concupiente e concupito?

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    1. Buongiorno Claudio, farò del mio meglio per rispondere alla domanda marzulliana, partendo dal presupposto, importantissimo, che le mie parole nascono dalla mia esperienza, per cui non vogliono tracciare vie, ma stimolare semplici riflessioni individuali. Il piacere nasce dal sentirsi pienamente vivi e liberi nel proprio corpo: è questa condizione ad aprire le porte ad un piacere che derivi dall'esterno e si manifesta attraverso un'armonia interiore ed esteriore. Il piacere non è controllabile, è uno stato d'animo, la cui componente inconscia gioca un ruolo importante. Il piacere nasce dalla libertà della spontaneità, del fluire con i propri ritmi e in sintonia con l'ambiente. Il piacere che deriva da una gratificazione dell'ego è illusorio ed evanescente. L'insoddisfazione ha sempre una causa endogena, anche se spesso è più semplice giustificarla con un colpevole esterno, che alla resa dei conti non fa che specchiare ciò che non vogliamo vedere od accogliere di noi stessi. Il piacere non ha oggetto e soggetto, perchè questo lo renderebbe parziale. L'autostima che dipende dall'altro può ritenersi tale? Siamo abituati a definire ogni cosa osservandola con le lenti della dualità: andare oltre e in profondità ha cambiato la mia visione. Buon we!

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    2. PS. quarta riga ... sostituire "derivi" con "deriva" .... non è possibile modificarlo!

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