giovedì 12 novembre 2015

L'INERZIA

Oggi posto un estratto del libro "Psicosintesi" di Roberto Assagioli - Ed. Mediterranee:

"... Jung dice che "l'inerzia è lo stato fondamentale dell'uomo." Questo gravame di inerzia, questo orrore dello sforzo, può essere associato all'attivismo esterno poichè questo è, dal lato spirituale, passività non attività. C'è molta gente che si agita freneticamente, ma che non ha alcuna attività nel senso interno. Questa inerzia - sia che si manifesti come torpore, come inazione, o come attivismo - è un grande ostacolo al raggiungimento della coscienza spirituale."


Come sempre accade nella mia vita, posto un blog sull'iceberg e nella lettura della sera trovo questa magnifica frase. E quest'altra che si riferisce all'iceberg (queste coincidenze mi divertono sempre moltissimo!):
"Un fatto importante è che ci sono in noi delle formazioni psichiche in parte coscienti e in parte inconscie. Si possono paragonare all'iceberg, in cui una parte, la minore, affiora sopra il livello del mare, ma la parte maggiore rimane sommersa; o anche alla pianta del loto  in cui il fiore si eleva sulla superficie dell'acqua, lo stelo sta nell'acqua e la radice nella terra. Noi ignoriamo cioè le radici, la provenienza, le cause di molte nostre idee, convinzioni, stati d'animo, impulsi; vediamo per così dire il prodotto già formato. Abbiamo delle concezioni filosofiche, religiose, poetiche; dati atteggiamenti di fronte agli altri, impulsi a fare certe cose. Di questo siamo coscienti; ma le loro vere cause ci sfuggono, hanno radici nel profondo del nostro essere. Basta questo a dimostrare l'importanza pratica, vitale dello studio dell'inconscio. Se noi non vogliamo essere spinti quali marionette mosse da fili inviibili, se vogliamo essere consapevoli del come, del perchè pensiamo ed agiamo in dati modi, dobbiamo fare un esame profonfo, coraggioso di questa zona oscura che è in noi."
Porrei particolare enfasi  sul termine "Coraggioso" in relazione all'esame interiore in quanto è proprio in questo caso specifico che ci troviamo a dover affrontare quell'inerzia che ci porta a ghiacciarci come iceberg e fare di noi un blocco unico. 
Continua Assagioli : "Una delle maggiori cecità, delle illusioni più nocive e pericolose che ci impediscono di essere quali potremmo essere, di raggiungere l'alta mèta a cui siamo destinati, è di credere di essere per così dire "tutti d'un pezzo", di possedere cioè una personalità ben definita."
Siamo spesso rivolti solo all'esterno e diamo importanza all'atto pratico della nostra quotidianità e fagocitati da questa illusione, ci dimentichiamo di scoprire "chi e che cosa siamo" al di là dell'infinità di identificazioni e ruoli che ci coinvolgono.

Oggi mi fermo qui. Poche righe, ma con innumerevoli spunti di riflessione. 
Che la meditazione vi doni chiarezza.

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