A volte mi rendo conto quanto mi manchino il buio ed il silenzio in un magico connubio di assenza di spazio e tempo. Non mi hanno mai fatto paura. Anzi, spesso mi ritrovo a ricercarli percependo un'esigenza di interiorità profonda, di pienezza solitaria.
Intorno a me raramente trovo persone amanti del buio e del silenzio: si ha paura del buio perché non si riesce a vedere niente e del silenzio perché non si riesce a sentire niente.
La mente trasforma la paura delle infinite potenzialità in mostri e pensieri di ogni tipo.
Si creano punti di riferimento fittizi per non percepire la propria vulnerabilità: la sindrome del bozzolo portatile ha regalato una corazza armata per sentirsi sicuri. Al di fuori di essa, lontani dai binari prefissati di schemi ed abitudini, la mente prende il comando diretta dalla paura ed il cuore resta in prigione.
Aprire il cuore a ciò che non si conosce, con coraggio, è la vera libertà dell'essere. L'esperienza non è altro che quello che è, senza accezioni positive o negative a condizionarla: è rappresentata dalle infinite potenzialità del buio e dall'armonico suono del silenzio. Un immenso spazio vuoto con la capacità di assorbire, riconoscere, specchiare, armonizzare, ritrovare, amare.
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