Estratto da "The complete works of Chuang Tzu", trad. di Burton Watson,
Columbia University Press, New York - 1968:
"Che cosa intendo per uomo vero? L'uomo vero dei tempi antichi non si ribellava alla mancanza, non si inorgogliva nell'abbondanza e non aveva progetti. Un uomo così poteva commettere un errore e non rammaricarsene, poteva avere successo senza autocompiacimento. Un uomo così poteva scalare le vette senza paura, immergersi nell'acqua senza bagnarsi, penetrare il fuoco senza bruciarsi. La sua conoscenza riusciva a guidarlo sulla Via.
L'uomo vero dei tempi antichi dormiva senza sognare e si svegliava senza preoccupazioni; egli mangiava senza assaporare e il suo respiro proveniva dal profondo. L'uomo vero respira con i talloni; gli uomini comuni respirano con la gola. Schiacciati e relegati nell'abisso, parlano rantolando come se vomitassero. Intensi nelle proprie passioni e desideri, superficiali nei disegni del Cielo."
Il progresso e le nuove scoperte della scienza e della tecnologia sono strumenti importanti se utilizzati propriamente. Purtroppo, a volte, diveniamo noi stessi strumenti della civilizzazione, perdendo di vista la nostra essenza, il nostro corpo ed il nostro cuore. E quando lo diveniamo? Quando permettiamo alla nostra mente di dirigere la nostra vita attraverso la schiavitù dei nostri attaccamenti, dei nostri desideri, delle nostre passioni e delle nostre aspettative.
Il cibo da nutrimento si trasforma in eccesso, l'esperienza dolorosa da stimolo alla crescita si trasforma in catastrofe, la ricchezza e la povertà (materiale, psicologica e spirituale), da eventi naturali della vita che si alternano nel tempo, si modificano in limiti determinanti per il suo andamento.
Quanto ci siamo allontanati dalla nostra vera natura e dalla natura stessa che ci circonda!
Ci siamo abituati a combattere e trattenere, invece di lasciarci fluire spontaneamente nella quotidianità. E quanta energia è richiesta in questo processo? La stanchezza, la frustrazione, lo stress, le preoccupazioni, i disturbi psico-somatici, le malattie ne sono il risultato.
Non ci resta che tornare a ricordare come respirare con i talloni!
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