venerdì 11 marzo 2022

L' ABITUDINE

 Quando ascoltiamo e vediamo le stesse notizie un giorno dopo l'altro, la nostra soglia di sensibilità si alza e impariamo a convivere con le situazioni che inizialmente ci sono apparse spaventose. 
Così per il Covid, ora per la guerra. 
Ce ne rendiamo conto se ci fermiamo e osserviamo come la guerra abbia scacciato e relegato alla normalità la malattia. Ci siamo abituati allo stato delle cose diminuendo la nostra sensibilità. 
Convivere con la percezione della propria impotenza è molto sfidante: attiva una serie di meccanismi di difesa che ci inducono a erigere barriere, mettere distanza e a pensare in modo ego-centrato. 
La paura è irrazionale e se ad essa uniamo l'inconsapevolezza, il connubio diventa esplosivo. 
Le conseguenze dell'abitudine possono rivelarsi molto distruttive per l'uomo in quanto necessita di stimoli sempre più potenti per attivarsi. 
L'abitudine addormenta la coscienza, la annebbia, la relega in uno spazio chiuso di indifferenza ed egoismo. L'abitudine è assenza di consapevolezza.
Restare svegli e consapevoli in questo periodo richiede tantissima energia. Restare centrati è ancora più faticoso per il caos emotivo che aleggia nell'etere. Eppure questo sforzo lo dobbiamo a noi stessi.
Voglio terminare questa riflessione con le parole di Osho, tratte da "The Hidden Splendor":

Gesù, la notte precedente la sua cattura, disse ai suoi discepoli:
"Questa potrebbe essere l'ultima notte che stiamo insieme e voglio pregare.
Mentre prego, dietro quei cespugli, voi dovete rimanere svegli.
E' essenziale che diate sostegno alla mia preghiera rimanendo svegli.
Non addormentatevi."
A un certo punto, tornò e trovò che quasi tutti si erano addormentati.
Li svegliò e disse:
"Non mi avete sentito? Vi ho detto di rimanere svegli!
Neppure la mia morte vi aiuta a rimanere svegli?"
La cosa continuò diverse volte.
Quando tornava li trovava addormentati.
Ebbene, questo è stato l'ultimo l'insegnamento di Gesù:
rimanere svegli.



Ad uso gratuito (CC0) - Pixabay


2 commenti:

  1. Carissima Donatella, come sempre centri il punto con grandissima precisione.
    Sarebbe anche interessante notare che "rimanere" svegli, implica esserlo a priori, condizione notoriamente non particolarmente diffusa.
    In ogni caso, la realtà è che volevo esprimerti, per quel poco che può contare, la mia totale ammirazione per la tua persistenza nello scrivere e pure in modo egregio, sia su questo blog che nei tuoi libri. Sei una perla rara!
    Buona giornata!

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    1. Ti ringrazio per queste parole. Fanno bene al cuore. Quando si cammina in solitaria, la realizzazione trova nella condivisione il suo completamento. Non ho idea di chi mi legga o apprezzi. Raramente i miei post vengono commentati, ma come scrivi questo non ha mai fermato la mia persistenza nello scrivere 🙏

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