domenica 26 settembre 2021

ESSERE LIBERI

 In questo periodo si sente spesso citare la parola "libertà" e ho meditato molto a mia volta su questo termine. A mio avviso non si può riflettere sul significato di libertà senza introdurre altri due fattori: quello di scelta e di responsabilità.
Io mi sento libero quando posso scegliere e sono libero quando mi assumo la responsabilità della mia scelta. Il processo scaturisce dal nostro centro per poi farvi ritorno.
Immaginiamo la vita come un percorso in montagna: partiamo dalla valle, dalle radici del nostro albero, per arrivare in cima, ai rami carichi di frutti dello stesso. Siamo terra e siamo cielo: il nostro viaggio integra e completa le due dimensioni.
Non ci è dato creare la montagna, ma siamo liberi di scegliere i sentieri da intraprendere e assumerci la responsabilità delle nostre scelte.
Può capitare che ad un certo punto la montagna ci presenti un paesaggio impervio e carico di pericoli e difficoltà. A quel punto la nostra scelta si fa veramente difficile. Continuare il cammino è una partita al buio. Possiamo scegliere di fermarci al punto in cui siamo arrivati oppure assumerci il rischio di andare oltre, pur sapendo che stiamo per intraprendere un percorso inesplorato e dovremo assumerci la responsabilità della nostra scelta e far fronte a ciò che incontreremo lungo la via. 
Se siamo giovani non avremo dubbi: ci sentiamo carichi di energia e la nostra voglia di vivere ci sprona ad andare oltre. Scegliere di fermarsi è contro natura e una certa dose inconsapevolezza e spavalderia fanno il resto. Accettiamo la sfida e la responsabilità della scelta. La morte è troppo lontana per fare la differenza.
Se siamo nella mezza età i dubbi fanno capolino e si ergono consistenti al punto da assumere le parvenze di un labirinto in cui è facile smarrirsi in un bilancio continuo di pro e contro. Possiamo rimanere nell'impasse del nostro labirinto oppure possiamo procedere. La nostra mente fornirà giustificazioni a iosa per supportare la nostra scelta qualunque essa sia. Scelta che ci renderà liberi nel momento in cui riusciremo a operarla trascendendo il labirinto. Siamo "i tiepidi", coloro che stanno nel mezzo: la morte non è lontana, ma nemmeno vicina e il nostro attaccamento alla vita ci rende schiavi della sua ombra.
Se siamo in età avanzata, come per i giovani, la scelta è più semplice pur partendo da presupposti opposti. Le energie vacillano, ma la vicinanza della morte rende la scelta di vivere ancora più forte. Tanto vale procedere e assaporare la bellezza del paesaggio quanto più è possibile. La morte è troppo vicina per fare la differenza.
Cosa accomuna le varie età? L'impossibilità di cambiare la montagna: quella è e quella rimane. Per tutti.
Possiamo scegliere di indossare scarponcini e coraggio e procedere o possiamo fermarci ai campi base soddisfatti del percorso già fatto. La nostra scelta è libera e dipenderà dalle nostre priorità. 
Spesso sento ripetere che di fronte alla realtà non abbiamo scelta: non sono d'accordo. Anche non scegliere implica una scelta. E siamo sempre liberi di scegliere. Possiamo farlo attivamente o passivamente, ma non potremo mai accusare la montagna di limitare il nostro cammino.
La montagna è quello che ci serve per crescere, maturare e conoscerci meglio. E sono i crepacci a fare la differenza in quanto nel loro superamento è insito il salto dimensionale di cui abbiamo bisogno.



Foto di Francesco Ungaro da Pexels

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