venerdì 3 novembre 2017

IL DOLORE DELL'ASSENZA

Sto leggendo L'ordine del tempo di Carlo Rovelli. 
Apprezzo molto questo autore, fisico teorico,  
e la sua capacità di rendere semplici e comprensibili argomenti scientifici complessi.  
Apprezzo moltissimo anche la sua abilità nello spaziare dalla fisica alla vita.

Qualche giorno fa avevo postato queste parole 
dando voce al mio cuore:

"Quando i giorni non sono sempre uguali. 
Mancanza, assenza, amore."

Ieri sera leggo questo estratto dal libro di Rovelli: esso ha dato un significato ancora più profondo a quelle parole. 
Rovelli scrive della sua esperienza personale con un altro scienziato, John Wheeler; nel racconto Rovelli parla in prima persona riferendosi a John Wheeler:

"L'ultima volta che sono andato a trovarlo, a Princeton, abbiamo fatto una lunga passeggiata. Mi parlava (John Wheeler) con la voce tenue di un anziano, io (Carlo Rovelli) perdevo molte delle cose che diceva e non osavo chiedergli troppo di ripetere. Ora non c'è più. Non posso più fargli domande, non posso più raccontargli quello che penso. Non posso più dirgli che mi sembra che le sue idee fossero quelle giuste, che le sue idee hanno guidato tutta una mia vita di ricerca. Non posso più dirgli che penso che lui sia stato il primo ad avvicinarsi al cuore del mistero del tempo in gravità quantistica. Perchè lui, qui e ora, non c'è più. Questo è il tempo per noi. Il ricordo e la nostalgia. Il dolore dell'assenza.
Ma non è l'assenza che provoca dolore. Sono l'affetto e l'amore. Se non ci fosse affetto, se non ci fosse amore, non ci sarebbe il dolore dell'assenza. Per questo anche il dolore dell'assenza, in fondo, è buono e bello, perchè si nutre di quello che dà senso alla vita."





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