Oggi ho scelto di postare un brano tratto dal libro di G. Kremmerz "Introduzione alla Scienza Ermetica" edito da Mediterranee. Il linguaggio di Kremmertz appartiene all'epoca in cui è vissuto, verso la fine dell'800 e potrebbe apparire strambo ... ai miei occhi è adorabile!
"Nell'uomo tal quale agisce nella commedia umana, bisogna distinguere tutti i fattori che lo hanno formato:
a) L'eredità fisica (che è una delle conquiste della scienza moderna, ma che gli antichi conoscevano e studiavano lo stesso, conquista di verità che non avrà più modificazioni, appunto perché è una verità).
b) Le accidentalità astrologiche e climatiche. (La scienza ufficiale non riconosce nessuna influenza del periodo di nascita sullo svolgimento della vita fisica dell'individuo, ma non tarderà ad avvedersi che deve accettare l'influenza dei tempi sull'uomo nel modo stesso che la filosofia zoologica ha dovuto accettare, come necessaria, l'influenza dei climi sulle razze).
c) L'educazione umana. (L'educazione del bambino e nel giovane è un continuo processo di suggestione che comincia negli anni più teneri e finisce quando il giovane, maturo alla vita, è diventato una macchina incosciente, conseguenza dell'educazione ricevuta. Il Cristo di Nazareth diceva: non battete mai un fanciullo perché, anche con un fiore, la battitura lascia un solco profondo nello spirito tenero ed incarnato. Il fanciullo è paragonato al terreno non coltivato, dove la buona erba o la mala può piantarsi e dar frutti).
d) La volontà o potere volitivo (che è una emanazione della potenza intellettiva dell'individuo, modificata dall'ambiente umano in cui si svolge e agisce).
e) La resistenza dell'ambiente all'attività volitiva dell'individuo (che nella società esiste sempre come un fattore energico che l'individuo vince con la legge dell'adattabilità).
f) La perseveranza di attività volitiva (che è una modificazione dell'ambiente, sotto la tenacia della volontà energica dell'individuo agente).
g) L'intelligenza o spirito di luce intellettuale (che nella vita è sempre ostacolata o modificata nei suoi fattori dall'azione dei sei elementi precedenti).
Educare è rifare la propria coscienza, spogliandola da ogni influenza di cui è schiava: superstizione storica, ambiente, consuetudine, menzogna di visione, imitazione servile di tipi noti.
Tutta la chiave maestra del concetto educativo della nostra personalità è appunto in questa purificazione della coscienza dalla nebbia della convenzione umana."
Personalmente ho trovato in Kremmerz grandi spunti e conferme: si tratta di una lettura accessibile solo per chi si avvicina a questo grande ermetista dopo aver adeguatamente lavorato su di sè; altrimenti potrebbe risultare parecchio ostica. Ho voluto introdurlo tramite questo estratto perché descrive perfettamente la direzione che il percorso verso la consapevolezza deve intraprendere per il risveglio coscienziale, percorso che tratto approfonditamente nel mio libro "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI" (Edizioni Mediterranee). La sua affermazione in cui si riferisce all'adulto maturo come macchina incosciente, in conseguenza dell'educazione ricevuta (punto c) è semplicemente magnifica; Gurdjieff l'avrebbe definito "addormentato". Come si può intuire non si tratta di un cammino facile: richiede disciplina, umiltà, coraggio e forza interiore; ma allo stesso tempo è un viaggio magnifico verso la riscoperta di se stessi.
"Nell'uomo tal quale agisce nella commedia umana, bisogna distinguere tutti i fattori che lo hanno formato:
a) L'eredità fisica (che è una delle conquiste della scienza moderna, ma che gli antichi conoscevano e studiavano lo stesso, conquista di verità che non avrà più modificazioni, appunto perché è una verità).
b) Le accidentalità astrologiche e climatiche. (La scienza ufficiale non riconosce nessuna influenza del periodo di nascita sullo svolgimento della vita fisica dell'individuo, ma non tarderà ad avvedersi che deve accettare l'influenza dei tempi sull'uomo nel modo stesso che la filosofia zoologica ha dovuto accettare, come necessaria, l'influenza dei climi sulle razze).
c) L'educazione umana. (L'educazione del bambino e nel giovane è un continuo processo di suggestione che comincia negli anni più teneri e finisce quando il giovane, maturo alla vita, è diventato una macchina incosciente, conseguenza dell'educazione ricevuta. Il Cristo di Nazareth diceva: non battete mai un fanciullo perché, anche con un fiore, la battitura lascia un solco profondo nello spirito tenero ed incarnato. Il fanciullo è paragonato al terreno non coltivato, dove la buona erba o la mala può piantarsi e dar frutti).
d) La volontà o potere volitivo (che è una emanazione della potenza intellettiva dell'individuo, modificata dall'ambiente umano in cui si svolge e agisce).
e) La resistenza dell'ambiente all'attività volitiva dell'individuo (che nella società esiste sempre come un fattore energico che l'individuo vince con la legge dell'adattabilità).
f) La perseveranza di attività volitiva (che è una modificazione dell'ambiente, sotto la tenacia della volontà energica dell'individuo agente).
g) L'intelligenza o spirito di luce intellettuale (che nella vita è sempre ostacolata o modificata nei suoi fattori dall'azione dei sei elementi precedenti).
Educare è rifare la propria coscienza, spogliandola da ogni influenza di cui è schiava: superstizione storica, ambiente, consuetudine, menzogna di visione, imitazione servile di tipi noti.
Tutta la chiave maestra del concetto educativo della nostra personalità è appunto in questa purificazione della coscienza dalla nebbia della convenzione umana."
Personalmente ho trovato in Kremmerz grandi spunti e conferme: si tratta di una lettura accessibile solo per chi si avvicina a questo grande ermetista dopo aver adeguatamente lavorato su di sè; altrimenti potrebbe risultare parecchio ostica. Ho voluto introdurlo tramite questo estratto perché descrive perfettamente la direzione che il percorso verso la consapevolezza deve intraprendere per il risveglio coscienziale, percorso che tratto approfonditamente nel mio libro "IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI" (Edizioni Mediterranee). La sua affermazione in cui si riferisce all'adulto maturo come macchina incosciente, in conseguenza dell'educazione ricevuta (punto c) è semplicemente magnifica; Gurdjieff l'avrebbe definito "addormentato". Come si può intuire non si tratta di un cammino facile: richiede disciplina, umiltà, coraggio e forza interiore; ma allo stesso tempo è un viaggio magnifico verso la riscoperta di se stessi.
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