mercoledì 26 gennaio 2022

VI SIETE MAI OSSERVATI?

 Osservarsi in qualità di spettatori del film della nostra vita può riservare molteplici spunti di riflessione. 
Essere oggettivi non è semplice e lo dimostrano le scenette umoristiche di cui siamo protagonisti quando ci inalberiamo come rinoceronti pronti a caricare, quando diciamo Sì ma vorremmo dire No, quando ci trasformiamo in eroi greci di fronte ai contrattempi della quotidianità o quando esausti sprizziamo saette di 220 a caso. Se ci ascoltiamo parlare, poi, possiamo fare incetta di chicche memorabili: il numero di maschere che indossiamo a seconda dell'interlocutore e delle situazioni è degno delle migliori sfilate carnevalesche.
Visualizzate il vostro corpo come punto origine di tanti fili colorati che raggiungono e si legano al corpo di chi è in relazione con voi: ogni movimento determina un allungamento, un accorciamento, un taglio, un nodo nei fili. Di rimando i fili possono allungarsi, accorciarsi e ingarbugliarsi con il movimento altrui. E' un bel modo di riconoscere le proprie responsabilità e rendersi conto del fatto che non siamo isolati, ma parte di una rete le cui maglie cambiano continuamente anche grazie alla nostra presenza, attiva o passiva che sia.
 Un sano senso dell'umorismo è alla base di un'osservazione oggettiva. Il piedistallo su cui spesso ci accomodiamo per giudicare gli altri è fatto di argilla. Riconoscere le proprie contraddizioni, incoerenze e fragilità è il primo passo verso la consapevolezza. Assumersene la responsabilità, il secondo. 





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