giovedì 9 giugno 2016

MORIRE AGLI ATTACCAMENTI

"Se avete paura della morte, abbiate paura. Restate insieme alla paura e fatele prendere il sopravvento; ci saranno il terrore, i fantasmi, il dolore, la transitorietà, la dissoluzione, e tutte queste cose. Ma poi giungerà la sorpresa, fino allora impensabile: non si muore perchè non si è mai nati. Avevamo solo dimenticato chi siamo."



La morte è uno dei tabù più radicati nella mente dell'uomo moderno. E' temuta, dimenticata, ignorata fino al punto in cui la vita ci porta a confrontarci con essa. La consapevolezza della morte è aprirsi , al di là di ogni dubbio, alla presa di coscienza che l'"io" e le "cose"esistenti finiranno e per questo dobbiamo essere pronti a lasciarle andare. La capacità di lasciar andare - situazioni, abitudini, schemi, amicizie, relazioni, lavori, case ... - in un mondo in continuo cambiamento è fondamentale, ma noi preferiamo stare abbarbicati come cozze ai nostri scogli di riferimento, chiudendo gli occhi e illudendoci che nulla potrà mai cambiare. Il velo dell'illusione è l'esalazione fumosa di una mente prevaricante che lotta per mantenere inalterato il suo potere.  
Cito queste poche parole di Gurdjieff, quanto mai preziose:
"Il solo mezzo che abbiamo per salvare gli esseri del pianeta Terra sarebbe dotarli nuovamente di un organo (...) di proprietà tali che tutti questi sventurati durante il processo dell'esistenza possano essere consapevoli e coscienti in ogni momento dell'inevitabilità della loro morte e di quella di coloro sui quali si posano i loro occhi e la loro attenzione.
Solo questa coscienza e questa consapevolezza possono distruggere il senso dell'io che si è ormai cristallizzato in loro."

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