mercoledì 30 aprile 2014

CREDERE O SPERIMENTARE?

Estratto da "LASCIAR ANDARE IL FUOCO" di Achaan Sumedho - Ubaldini Editore:

"L'abitudine ad attaccarsi al desiderio è radicata nell'uomo. In Occidente pensiamo di essere raffinati e colti, ma è spaventoso quando realmente cominciamo a vedere quello che succede nella nostra mente: la maggior parte di noi è terribilmente ignorante, non abbiamo la minima idea di chi siamo veramente, o della causa della sofferenza, o di come vivere rettamente, nessuna idea. Molte persone prendono droghe, bevono e fanno di tutto per sfuggire alla sofferenza, sennonché la loro sofferenza aumenta. Quanto siamo presuntuosi e arroganti noi occidentali a considerarci esseri civilizzati! E' vero che siamo istruiti, sappiamo leggere e scrivere, e disponiamo di meravigliose macchine e invenzioni. Paragonate a noi, le popolazioni tribali dell'Africa, ad esempio, sembrano primitive e superstiziose. Ma in realtà siamo tutti esattamente nella stessa barca! Sono semplicemente le nostre superstizioni a essere diverse. Noi, in realtà, crediamo ciecamente a tante cose.
Ad esempio, noi cerchiamo di spiegare il nostro universo attraverso concetti, credendo che siano la realtà. Crediamo nella ragione e nella logica, vale a dire crediamo in cose che non conosciamo. Ma, di fatto, non abbiamo realmente capito come questo universo inizi e finisca. Se leggiamo un libro e crediamo in quello che ci dice o crediamo in quello che gli scienziati dicono, noi stiamo semplicemente credendo. Pensiamo: "Siamo sofisticati, crediamo in quello che dicono gli scienziati, crediamo in quello che dice il fior fiore dei professori, ma non crediamo in quello che dicono gli stregoni; questi sono stupidi e ignoranti". Ma è tutta una credenza, non è così? Noi continuiamo lo stesso a non sapere, semplicemente ci suona bene. A questo proposito Buddha disse che dovremmo cercare di constatare le cose da noi stessi e che non siamo obbligati a credere alle altre persone."


Chi non si riconosce in queste parole? Il mal tempo oggi mi rende ferocemente diretta e aggiungerei  che ci siamo spinti anche oltre ... siamo arrivati a credere agli altri più che a noi stessi e ci siamo abituati a delegar loro il nostro potere decisionale, rinunciando a operare scelte consapevoli assumendocene la responsabilità. Abbiamo sopravvalutato l'immagine, il ruolo, i titoli ... credendoli garanzia di affidabilità e abbiamo smesso di osservare, ascoltare e ascoltarci. L'altro sembra ai nostri occhi sempre più in gamba, più capace, più studiato ... e noi ci sentiamo sempre più sminuiti dal confronto. E lo siamo veramente, non perché queste parole rispecchino la realtà dei fatti, ma in quanto abbiamo scelto di non credere in noi stessi, di non fidarci di noi stessi e della nostra stessa esperienza.
Forse è giunto il momento di trovare IL CORAGGIO DI ASCOLTARSI e guardare alle cose cambiando prospettiva ;-) !

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