Estratto da " Un Cuore senza Limiti" di Ravi Ravindra - Psiche:
"L'insegnamento essenziale ha luogo da maestro ad allievo. Il significato e la pratica del Lavoro vengono compresi nel contatto diretto e nello scambio tra coloro che hanno chiarezza su quanto va fatto, come pure sulla compassione per la situazione umana, e coloro che desiderano comprendere la possibilità e la responsabilità dell'uomo.
Naturalmente ogni maestro apprezzabile è anche un allievo, che desidera ascoltare e obbedire a un'autorità più alta. Solo una persona del genere può fare una richiesta e offrire speranza, senza evocare le reazioni dell'ego o adulazioni emotive. E' anche vero che, a rigor di termini, un lignaggio spirituale o l'iniziazione trasmessa da una persona all'altra non ha significato.
Qualsiasi iniziazione reale è l'auto-iniziazione, dalla Fonte. I maestri non fanno altro che indicare la via.
In presenza della vibrazione della Verità, non c'è differenza tra maestro e allievo. Perfino un grande maestro come Gesù Cristo non voleva rivendicare alcuno stato speciale per se stesso e diceva: "Perché mi chiamate giusto? Nessuno lo è se non Dio".
Condivido profondamente queste parole. Spesso si dimentica l'importanza dell'umiltà e del lavoro individuale nel percorso verso la consapevolezza.
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