domenica 16 marzo 2014

CONOSCENZA E METODO

Tratto da "I Sufi" di Idries Shah - edito da Edizioni Mediterranee:

"Un altro mistico fermò Nasrudin nella strada e gli indicò il cielo. Voleva dire: "Esiste una sola verità, che ci copre tutti."
Nasrudin era allora accompagnato da un dotto che stava cercando il razionale del sufismo. Quest'ultimo disse fra sè: "Questa strana apparizione è un folle. Forse Nasrudin prenderà qualche precauzione contro di lui."
Infatti, ecco che il Mullah cercò nel suo zaino ed estrasse un rotolo di corda. Lo studioso pensò: "Eccellente, saremo in grado di afferrare e legare il pazzo se diventasse violento."
In realtà l'azione di Nasrudin significava: " L'ordinaria umanità cerca di raggiungere quel "cielo" con mezzi poco consoni quanto questa corda".
Il "pazzo" scoppiò a ridere e se ne andò. "Ben fatto", fece il dotto, "Ci avete salvato da lui".
Questa storia ha dato origine a un proverbio persiano: "Una domanda nel cielo, la risposta su una corda". Il proverbio, spesso esclamato dal clero non sufico o dagli intellettuali, viene spesso usato in un senso contrario a quello originale.
La conoscenza non si può raggiungere senza sforzi, questo è un fatto che viene generalmente accettato. Ma i metodi ridicoli che vengono usati per compiere questi sforzi, e l'assurdità degli stessi sforzi, in realtà sbarrano il cancello della comprensione per le persone che cercano di trasferire i sistemi di conoscenza di un campo a quello di un altro.



Chi è abituato a pensare per schemi tenta sempre di dare un senso anche a ciò che sembra non averne. Alla fine ottiene l'interpretazione sbagliata, pur ritenendosi soddisfatto del risultato raggiunto. Questo atteggiamento sbarra il cancello della comprensione. Il grande lavoro da affrontare, per noi occidentali così abituati a identificare la conoscenza attraverso lo studio, è proprio quello di rimettersi in discussione e con grande umiltà iniziare ad abbattere le barriere dei nostri schemi mentali. La conoscenza ridotta a teoria o a complessa elucubrazione mentale non sarà mai un valido strumento nel percorso verso la verità: sarà semplicemente una corda per salire in cielo.

2 commenti:

  1. Leggere il tuo articolo, mi ha ricordato una critica che mi fu rivolta tempo fa da una persona che stimo molto e che ancora oggi ringrazio per la schiettezza con cui me l'ha rivolta: "Ma con tutto questo sapere che hai accumulato, non ti basterà una vita per metterlo in pratica!".
    L'immagine del maestro che dice all'allievo di riempire la tazza di tè fino a farla traboccare è l'esatta condizione in cui mi trovavo. Oggi, grazie anche a quella critica, ho smesso di accumulare informazioni; provo per questo quasi un senso di liberazione.
    Ciao! Nick

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    1. Conosco la storiella della tazza di tè e devo ammettere di usarla spesso: racchiude, con grande semplicità, un importante insegnamento. Personalmente mi piace percorrere il cammino dell'esperienza con grande apertura mentale. Se pensi che difficilmente questa è la nostra prima incarnazione, il sapere accumulato è immenso, seppur dimenticato. L'esperienza è la mia via per ricordare! illuminata giornata Nick!

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