Ho appena finito di leggere: "E poi ci sono io" di Kathleen Glasgow.
Un libro intenso che esplora gli abissi di un dolore così soverchiante da sfociare nell'autolesionismo. Ne indaga i risvolti psicologici e il potere.
Ti trasporta all'interno di un buco nero dove a tratti manca l'aria e il respiro si amplia con i tentativi della protagonista di recuperare il controllo.
Mi è capitato anni fa di conoscere una adolescente che si tagliava: leggere questo volume, scritto da un'autrice che ha trovato il coraggio di raccontare la storia delle sue cicatrici, mi ha aiutato a comprendere meglio questo disturbo.
L’autolesionismo è un fenomeno diffuso infatti, il 20% degli adolescenti in Italia
e il 25% in Europa (OMS, 2018) si fa del male, si taglia o si infligge un danno fisico
intenzionalmente. Secondo Vicari (responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza
dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma) i tentativi di suicidio e autolesionismo
sono aumentati del 30% da ottobre 2020 a gennaio 2021. Con l’inizio della seconda ondata
della pandemia da COVID-19.
Per saperne di più allego alcuni link:
https://apc.it/wp-content/uploads/2022/09/libro-abstract-2022-DEFINITIVO-14-SETTEMBRE.pdf#page=36
https://www.ospedalebambinogesu.it/autolesionismo-79956/
https://www.stateofmind.it/autolesionismo/
https://etd.adm.unipi.it/t/etd-10302023-124205/
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/pediatria/la-cicatrice-francese-e-lautolesionismo-nei-ragazzi
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