venerdì 12 febbraio 2021

UN SILENZIO ASSORDANTE - LA VIOLENZA OCCULTATA SU DONNE E MINORI - PATRIZIA ROMITO

 Prima di iniziare la stesura di "LEILA UNA STORIA COME TANTE" ho approfondito i temi che desideravo trattare sia con un lavoro interiore personale e di gruppo sul femminile sia con la lettura di parecchi volumi di cui ho allegato una ridotta bibliografia alla fine del romanzo.

Quando ho iniziato a scrivere di Leila sui social  sono rimasta molto colpita dalle reazioni scaturite a proposito della violenza sulle donne. A stupirmi sono stati soprattutto i commenti delle donne sulle donne. Forse perché inaspettati: la rinuncia alla propria identità di genere per conformarsi ad uno stereotipo  è, a mio avviso, fonte di grande inconsapevolezza. 
Al contempo ho prestato maggiore attenzione alle notizie che quotidianamente ci vengono proposte dalla stampa in merito ai tanti, TROPPI, atti di violenza perpetrati nei confronti delle donne.
Questo sommarsi di informazioni mi ha indotto ad approfondire ulteriormente l'argomento e impostare una tesi sperimentale in psicologia sociale a completamento del percorso triennale di studi in Scienze e Tecniche  Psicologiche iniziato nel 2019.
Sto vagliando l'ampia letteratura scientifica sull'argomento e durante questo lavoro di ricerca mi sono imbattuta in un libro denso di informazioni e molto destabilizzante.
Il volume di Patrizia Romito, docente di Psicologia Sociale all'Università di Trieste.
Ho iniziato a leggerlo un paio di settimane fa e nonostante sia di sole 218 pagine ne sto finalizzando la lettura oggi in quanto ho dovuto dedicarmici a piccole dosi.
Il contenuto di questo volume è così drammaticamente intenso da travolgerti. E lo fa con indescrivibile forza per via dei dati scientifici che ne completano la trattazione.
Ancora una volta sento nel cuore che il lavoro iniziato con Leila è determinante per la crescita evolutiva di un femminile confuso. Non vi può essere equilibrio interiore senza un lavoro di consapevolezza teso a riconoscere la natura femminile in un contesto che non la riconosce. E non mi riferisco solo alle donne (anche se ritengo che questo lavoro debba iniziare da loro), ma anche agli uomini: a tutti coloro che sono pronti a rimettersi in gioco.






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