lunedì 8 gennaio 2018

IO CHE RISOLVE IL PROBLEMA

Ciak si gira: scena 3 (a seguire post IL PROBLEMA ED IO ).

IO sospirò profondamente e si rese conto di non poter più ignorare il Problema: lo guardò muoversi per la stanza e ne osservò accuratamente i movimenti. L'immagine di Problema si fece sempre più chiara con il suo avvicinamento. IO non sopportava quel Problema ed iniziò a chiedersi le ragioni profonde della sua insofferenza. Sicuramente Problema gli levava spazio e lo obbligava ad occuparsi di lui, ma ciò che innervosiva terribilmente IO era il non riuscire a controllare Problema. 
Problema si muoveva, agiva e si relazionava con lui in modo indipendente ed imprevedibile. Fu a quel punto che Problema si parò davanti ad IO e si esibì in una serie di smorfie e boccacce provocatorie come a dar forma ai pensieri di IO. 
IO rimase impietrito a fissarlo e di colpo, realizzando la sua stessa espressione di fronte a Problema, esplose in una risata inarrestabile. IO si rese conto di quanto il suo desiderio di controllo fosse ridicolo e lo rendesse un burattino rigido e arrabbiato nelle mani di Problema.
Tutta la situazione apparve ad IO così buffa che iniziò a muoversi specchiando smorfie e boccacce a sua volta. 
Problema era basito di fronte alla reazione di IO: dove era finito tutto il suo potere???
Problema era abituato alla serietà di IO, alla sua rigidità, al suo autocontrollo e per questo si divertiva così tanto a stuzzicarlo.
Problema, inespressivo, fissava IO saltellare e piroettare per la stanza ridendo a crepapelle e fu completamente destabilizzato quando IO lo abbracciò e lo invitò a fare lo stesso.
Problema accettò con sollievo la variazione sul tema: finalmente IO l'aveva visto e aveva trovato il modo di relazionarsi con lui. 

Il regista ride. "Bravi, Bravi!" dice agli attori applaudendo.

L'autore, da dietro le quinte, non può fare a meno di sorridere, con leggerezza.





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