giovedì 16 ottobre 2014

QUANDO I RICORDI FANNO MALE

Spesso ci sorprendiamo a ritornare con la mente a ricordi dolorosi e a soffrirne come se quei momenti fossero ancora una ferita aperta nella nostra vita, nonostante il tempo trascorso.
Un riscontro importante nel percorso verso la consapevolezza è la capacità di tornare con la mente a quei ricordi senza soffrirne. Quando questo accade, si è lavorato bene sull'accettazione elaborando l'esperienza in profondità. Si è  trattenuto l'insegnamento di Luce da essa generato e si è lasciato andare il dolore ad essa legato. La ferita è stata rimarginata.
Come si fa a verificarlo? Ascoltando il corpo. In uno stato di rilassamento meditativo si può immaginare la situazione che ci ha fatto stare male e porsi in ascolto del corpo. Se compaiono rigidità,  dolore, disagi ... dobbiamo ancora lavorarci. Se, al contrario il nostro corpo ci rimanda una situazione di benessere ce l'abbiamo fatta. Spesso il benessere arriva quando siamo riusciti a cambiare prospettiva al vissuto, rendendolo oggettivo attraverso il cuore. La mente ci porta naturalmente a giudicare il vissuto, acuendo una percezione soggettiva che riporta l'attenzione solo sul dolore provato e sul proprio disagio. E' difficile lavorare sulla mente con la mente e la dinamica del dolore spesso ci porta a soffocare il sentire del cuore creando barriere e congelando la percezione.
Si può in questo caso lavorare efficacemente sul disagio fisico senza prestare attenzione ai pensieri, sciogliendo il corpo attraverso il movimento e il respiro. A piccoli passi i nodi emotivi si scioglieranno e  il distacco generato dal lavoro avrà la capacità di aiutarci a elaborare il vissuto con maggiore leggerezza.



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