martedì 7 ottobre 2014

DEDICATO ALLE MAMME E AI PAPA'

Oggi posto una riflessione scaturita dall'esperienza con la mia piccola di 10 anni. 
I bimbi hanno una sensibilità naturale molto più marcata rispetto a noi. Questo significa che hanno la capacità di percepire, anche se inconsciamente, le energie che li circondano. 
Ovviamente, questa abilità li rende spesso vulnerabili e incapaci di scindere ciò che appartiene loro da ciò che agisce al loro esterno.
Faccio un esempio pratico. La rabbia. 
La mia piccola sente il peso di questa rabbia: sicuramente lei stessa trattiene al suo interno un seme di rabbia che risuona con l'energia aggressiva con cui spesso trova a confrontarsi. La frustrazione e il nervosismo degli adulti, le prepotenze dei coetanei, un ritmo di vita spesso troppo intenso per permettere un adeguato rilassamento, soprattutto con la ripresa di scuola, compiti da svolgere e attività fisiche da seguire. (Noi occidentali siamo proprio strani: quando la natura tende al naturale riposo con l'inverno, noi diventiamo iperattivi, mentre quando la natura è nel pieno della sua manifestazione, noi ci riposiamo! E poi ci stupiamo se passiamo da un raffreddore ad un'influenza senza tregua. W la disarmonia!).
Ognuno di noi, indifferentemente dalla sensibilità più o meno spiccata, credo abbia una percezione della tensione che attanaglia la Terra in questo momento. Se si è molto mentali e controllati, ci si arrabbia e si tira avanti, ma se si è sensibili questa percezione può essere fonte di grande malessere.
Fatta questa importante premessa, guardiamo ai piccoli da una differente prospettiva. Si trovano a gestire qualcosa più grande di loro, senza adeguati strumenti a loro disposizione per schermarsi e non farsi travolgere.
Ecco che le reazioni sono spesso molto intense, il malumore anche e diventa difficile relazionarsi di fronte ad un bel muro di prepotenza. In fondo la famiglia è il loro porto sicuro e dove possono permettersi di sfogare questo loro sentire senza paura? Con chi vuole loro così bene da accettarlo con il cuore. Questo non rende il compito di genitori per niente facile, in quanto anche noi abbiamo il nostro nucleo di rabbia latente ben presente al nostro interno e, non risuonare con esso creando un'escalation di rabbia, diventa un compito faticoso. A volte scappa la pazienza, vuoi perché siamo sempre di corsa, vuoi perché ci comportiamo in modo molto soggettivo ("Ce l'hai con me? Siamo già in ritardo, se ti dico di vestirti, sbrigati ..."), vuoi perché la pazienza ha un suo limite. 
Vivo personalmente questa situazione da diversi mesi: la mia piccola è come un fotovoltaico, assorbe l'energia, qualunque essa sia. E non reagisce, ma si appesantisce. Fa sogni sempre molto faticosi e si alza al mattino con grande stanchezza. Ritorna da scuola sfinita e arrabbiata.
A fine mese è il mio compleanno e le ho chiesto come regalo un sorriso ogni mattina. Ha contato i giorni e l'ha valutata un'impresa titanica. Per gioco ci stiamo provando. I primi giorni ho sorriso per prima abbracciandola, per sciogliere le sue barriere. Ieri il sorriso è nato spontaneo ed oggi mi ha detto che si sente più leggera. Le ho chiesto di provare a sorridere anche a scuola. Anche con chi è prepotente: mi ha guardato stranita. Sarà una gran fatica, le ho risposto, ma prova a cambiare il tuo modo di porti e poi mi racconti com'è andata.
Le ho spiegato che dove c'è il sorriso non c'è posto per la rabbia. Le ho spiegato che lei non è arrabbiata, ma che prova rabbia e si identifica con la rabbia quando il suo cuore è chiuso e la mente prende il sopravvento; che la rabbia occupa semplicemente uno spazio dentro di lei, ma è libera di scegliere a chi donare questo spazio. Se apre il cuore e sorride, il sorriso prenderà il posto della rabbia e lei si sentirà meglio. Così come succede se fa un'attività fisica e permette al suo corpo di muoversi e lasciar andare le tensioni generate dalla rabbia. 
Spesso ci dimentichiamo quanto sia faticoso essere bambini oggi.
Papà e mamme, insegniamo ai nostri bimbi a sorridere e cambieremo il mondo!





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