Estratto da Guarire con il pensiero di Scaligero:
Il riesaminare la storia della propria vita e il rendersi conto di quanto si deve agli altri per ciò che si vale ora, il rievocare determinati esseri da cui si è ricevuto aiuto morale o pratico, il ristabilire mediante il ricordo il rapporto di riconoscenza con coloro che sono all'origine di mutamenti decisivi della nostra vita: significa ristabilire una condizione di verità dell'anima, che si era necessariamente deteriorata. Significa connettere l'anima con le proprie forze originarie: cioè congiungersi con il contenuto benefico del karma, e sollecitarne la continuità.
Il sentimento della gratitudine reca virtù terapeutica, perchè risveglia mediante il ricordo le forze estrasoggettive dell'anima: che sono le forze di profondità dell'Io, normalmente operanti tramite il karma. L'esercizio della gratitudine, come meditazione, libera l'anima dai vincoli sottili della malvagità, in quanto realizza la connessione con l'elemento di perennità delle altrui anime: in realtà il Divino cerca il Divino da anima ad anima.
Scoprire il celato elemento dell'ingratitudine verso chi ci ha aiutati o illuminati, significa aprire il varco alla più intima potenza di Luce.
Preziosa riflessione di Scaligero. Quando viviamo situazioni di grande dolore, centriamo, per forza di necessità, l'attenzione sulle nostre emozioni e sulla nostra sofferenza ed abbiamo difficoltà a non attribuire all'esterno la causa del nostro disagio. E' necessario un profondo passaggio verso l'autocoscienza per aprire il grandangolo della nostra visuale a permettere un cambio di prospettiva.
L'esperienza mi ha portato spesso a subire situazioni che mi hanno poi indotto a ribaltare la mia vita. Passato il periodo iniziale di smarrimento e sofferenza, non posso che essere grata alle persone che le hanno generate in quanto il loro agire ha fermato un percorso che non mi permetteva di crescere ulteriormente. Ritengo l'esercizio della gratitudine un dono di inestimabile valore. Innanzi tutto esso acuisce la nostra capacità empatica, facendoci comprendere quanto l'accaduto fosse inevitabile sia per noi che per l'altro per poter procedere ed evolvere. Esso ci permette, inoltre, di mediare il flusso di emozioni distruttive scatenate dal dolore con il loro lato costruttivo, per ritrovare armonia ed equilibrio. E per ultimo, ma non meno importante, l'esercizio della gratitudine ci libera dal vincolo del passato determinato dal trattenere emozioni quali il rancore, la rabbia, l'odio.
Ogni giorno è un buon giorno per essere grati.
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