giovedì 29 dicembre 2016

LA GRATITUDINE


Talvolta certi doni sono a tal punto vincolanti e sgraditi, che Jacques Lacan è stato indotto a parlare di un sacro dovere all'ingratitudine.
Non è sempre alle persone che vi hanno dato qualcosa che bisognerebbe "rendere", qualche volta si può restituire ad altri: se qualcuno è stato "gentile" con voi, voi potete essere gentili con gli altri - i meno forti, i più piccoli o i più indifesi. In questo modo, "renderete" comunque il bene che vi è stato fatto, ma non per forza agli stessi donatori.
E' difficile spiegare il sistema che regola lo scambio dei doni; molte volte esso è totalmente inconscio e non viene percepito. Talvolta, invece, è volontario, manipolatorio, ma ... questa è un'altra storia.


Con il Natale appena trascorso quasi tutti ci siamo trovati nella condizione di dover ricambiare doni, inviti e gentilezze. In queste occasioni, non sempre gratitudine e gentilezza nascono spontaneamente dal cuore: a volte vengono dirette dalla mente e vissute come un dovere.
Mi è piaciuta molto questa riflessione di Lacan che sfocia nel "sacro dovere all'ingratituidine" che restituisce alla gratitudine una dimensione di libertà. Questo non significa sentirsi liberi di ricevere solamente, ma essere liberi di donare con il cuore. 

Nessun commento:

Posta un commento